E’ MORTO PAOLO POLI, INTRAMONTABILE DEL TEATRO
AVEVA 87 ANNI: UNA GENERAZIONE CRESCIUTA CON I SUOI RACCOLTI DI FAVOLE IN TV
E’ morto stasera il grande attore di teatro Paolo Poli. Aveva 87 anni. E’ stato uno dei più importanti attori teatrali italiani, una lunga carriera che ha spaziato anche fra il cinema e la televisione.
Nato a Firenze il 23 maggio del 1929, laureato in Letteratura francese, cominciò a lavorare in teatro negli anni Cinquanta.
E’ il 1949 quando Poli partecipa ad alcune trasmissioni della Rai di Firenze. Fa prosa, macchiette, racconta fiabe. Presta la voce ai cavalieri, alle streghe e alle principesse che popolano il mondo di Stac, ovvero Carlo Staccioli burattinaio in Firenze, attività alla quale affianca le serate con la Compagnia dell’Alberello, la stessa che nel 1954, cresciuta in popolarità , riaprirà dopo trent’anni di black out il teatro Goldoni, luogo storico del capoluogo toscano.
Sono proprio i piccoli palcoscenici di città , non solo fiorentini, il teatro delle prime esperienze di Poli.
Arriva a Roma grazie a un “book” speciale, le foto che gli aveva scattato l’amico Franco Zeffirelli. Recita in Le due orfanelle per sostituire Mario Girotti, ovvero Terence Hill, il futuro Don Matteo, titolare della parte ma in quei giorni ammalato. Dopo Roma è la volta di Genova, è il ’58 quando comincia a farsi apprezzare a “La borsa di Arlecchino”, un piccolo teatro d’avanguardia.
Prende corpo la sua vena surreale, poetica, esercitata in modo istrionico e con un’ironia implacabile. I suoi spettacoli sono straordinariamente comici, si rifà alla migliore tradizione della commedia brillante, XX Settembre (nato anche grazie ad Aldo Trionfo): qui inizia a farsi conoscere per la sua pungente ironia, il suo garbo da istrione, insieme alla sua vena poetica e surreale.
Rifacendosi alle commedie brillanti, oniriche e surreali, gli spettacoli teatrali di Poli sono caratterizzati da una forte connotazione comica.
Insieme ai momenti comici non mancano i giochi di parole linguistici: il suo talento viene apprezzato anche da capocomici illustri come Tina Pica e Polidor, con i quali Paolo Poli ha poi modo di lavorare.
Lavora anche in tv recitando in diversi sceneggiati o fiction. Durante i primi anni Sessanta è protagonista di una trasmissione televisiva sulle reti Rai in cui legge favole per bambini tratte da Esopo e da famosi racconti letterari.
Sul finire del decennio è talent-scout di Marco Messeri, che teatralmente parlando è considerato l’unico vero discepolo ed erede del maestro Poli.
Alessandra Vitali
(da “La Repubblica“)
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