EDITORIALE
PRENDERA’ PIU’ VOTI… CHI SAPRA’ TACERE DI PIU’
Siamo ormai giunti a soli 10 giorni dalle elezioni politiche del 13 aprile e per assurdo, mentre una legge vieta i sondaggi, non è vietato ai candidati fare promesse su tutto lo scibile umano e politico, dichiarazioni di intento che l’opinione pubblica ormai recepisce come la “fiera delle illusioni”. La mancanza di un progetto globale e l’avvicinamento dei due programmi principali sta infatti determinando un ” rincorrersi” quotidiano tra le principali coalizioni, in cui le differenze si misurano con difficoltà , determinando una irritazione sempre più vasta nell’opinione pubblica nazionale.
Mi torna in mente il consiglio di un vecchio deputato che in una campagna elettorale di qualche tempo fa, sulla base della sua esperienza, mi suggeriva di non dannarmi tanto nella predisposizione della propaganda elettorale perchè “meno fai e meglio è, così non crei scontenti”. Questa concezione della battaglia politica, che peraltro allora contestai vigorosamente con argomentazioni che vi risparmio, in fondo si addice a tempi come questi dove, nel timore di mostrare una qualche ideologia o anche una minima sopravvivenza di ” ideali “, ci si è ridotti a “differenziarsi” su ” quisquilie e punzellacchere”, come avrebbe detto Totò.
Riepiloghiamo: Berlusconi vuole ridurre l’ICI? La riduce anche Veltroni. Il PdL vuole più sicurezza nelle strade? Il PD fa passare anche lo spazzaneve. Il Centrosinistra vuole dare 1.000 euro ai precari? Berlusconi allora li assume tutti. Veltroni vuole dare 40 euro in più ai pensionati? Berlusconi rilancia qualche euro in più. Il nucleare lo vogliono tutti, la detassazione pure, leggi più severe anche, condoni nessuno. A furia di parlare di quota rosa e rappresentatività femminile avremo in Parlamento tante di quelle donne che alla fine si ritroverà eletta anche chi avrebbe preferito starsene al lavoro o a casa ai fornelli e aveva dato la propria disponibilità senza sapere il dramma che la attendeva. La gente non sopporta più la Casta? Veltroni promette un taglio del 50% dei parlamentari, Berlusconi allora taglia le Province, Fini ha già tagliato i ponti con qualsiasi identità e non gli rimane che tagliare la corda.
Parlano ogni giorno, fanno finta di litigare ogni dì, ci sommergono di dichiarazioni e promesse, pare che il mattino uno decida l’argomento del “forum” e ci si scanna fino a sera, poi l’indomani si cambia tema e si ricomincia…
Forse la strategia vincente sarebbe in effetti tacere, viste le gaffes quotidiane che fanno un po’ tutti. Veltroni ogni giorno cambia piazza e ripete lo stesso discorso registrato, stessi notabili intorno, stesso palco, stessi cartelli: ci sorge il dubbio che siano sempre gli stessi anche gli ascoltatori, anche se apparentemente il suo bus cambia città . Parla come se lui venisse dal nulla, se il suo schieramento non avesse governato tragicamente per due anni l’Italia, riducendo il nostro Paese a una fogna. Parla di “debiti risanati” a una platea che non ha più un euro in tasca, tasse pazzesche e servizi pubblici di merda.
Parla di “morale” quando non ha avuto neanche il coraggio di “costringere” alle dimissioni un Bassolino, quando non ha mosso un dito per impedire gli sperperi che ora “promette” di limare. Sembra uno di quei ragazzi mormoni che bussano alla porta, con targhetta identificativa e vogliono ” convertirti”…anche loro vengono dall’Amerika in fondo.
Berlusconi un giorno segna e un giorno fa un autogol, gioca sia con la maglia di Van Basten che con quella di Niccolai ( il recordman cagliaritano di autogol di diversi anni fa). Fa qualche promessa convincente, abbozza qualche idea valida, poi cade sul “io straccio chiunque”, “nessun confronto con l’avversario, lo vieta la par condicio”, ” è inconcepibile che un partito che mira al 2% abbia lo stesso spazio mio” ( la democrazia è anche questa Silvio…garantire le minoranze).
Fini trova a Palermo appena 300 persone ad ascoltarlo, invece di chiedersi il perchè, si incazza e destituisce i responsabili regionali e comunali, salvo poi ricambiare idea ( allora è una malattia congenita mi sa…). Poi dice, in una lunga intervista a ” il Giornale”, che “vinceremo grazie al Sud” questa volta, provato dalla immondizia e dal malgoverno (ovvero per demeriti altrui quindi). Nella stessa intervista ci lascia questa perla tafazziana “L’identità è romantica ma parziale, può evocare e non guidare”, dimenticando che sul tema delle radici ideali della Destra e della Identità nazionale e sociale tanti in AN hanno idee ben diverse dalle sue, un partito senza valori di riferimento può anche diventare un soggetto politico “nuovo”, ma è come partire per un viaggio intercontinentale di un mese senza bagaglio (ideale) appresso, riservandosi di fare acquisti in loco in qualche supermarket colma di cineseria d’accatto.
Casini si muove da ” vecchia volpe democristiana”, perde oltre metà della sua classe dirigente (in Liguria il 95%), ma aumenta la percentuale di consensi: era davvero il caso di cacciarlo? Se si è lasciata la Lega come lista esterna ma coalizzata, è stata una mossa intelligente dare una pedata a Casini per poi annaspare al Senato?
La Santanchè sta tirando “la Destra”, dimostra passione e viene premiata, ma anche lei ogni tanto dovrebbe imparare a mordersi la lingua: ” voteremo la fiducia al governo Berlusconi” ha detto. Obiezione dell’elettore: ” Beh allora lo votiamo direttamente”…infatti Storace il giorno dopo si è affrettato a smentire. La Daniela quando viene intervistata da sola rende molto, quando è con altri si incasina, ripete troppe volte le stesse cose, interrompe troppo, sarebbe meglio in quei casi mandare in TV Storace o il desaparecido e popolare Teodoro Bontempo, date retta a me.
La Lega alterna momenti di lucidità ( grande Bossi quando ha detto, a proposito della cordata italiana per Alitalia, ” non ho mai visto imprenditori italiani buttarsi in una impresa dove si perdono quattrini”) a intrallazzi padani, rivendicazioni di posti e farneticazioni su ministeri ” per la mancata capitale”… . cadute di stile che non pagano, come non paga il mancato rinnovamento in tante liste locali .
Forse il centrodestra dovrebbe applicare in questi ultimi 10 giorni di campagna elettorale il principio di ” contare fino a dieci” prima di parlare…potrebbe risultare la strategia vincente…in alternativa si può sempre tacere. Lo stesso criterio che a Sinistra hanno adottoato con Prodi: farlo scomparire, così non fa danni.
Per chi fa politica ” per cambiare le cose” non sarà il massimo, ma forse in questo caso non potrei dare torto alla tesi espostami anni fa dal mio vecchio amico onorevole di lungo corso.
Anche il silenzio è una virtù…
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