EMERGENZA IMMIGRAZIONE: LA UE CI DARA’ SOLO 300 MILIONI PER SETTE ANNI
I PROFUGHI SONO SALITI A 85.000, STANZIATI 700 MILIONI PER IL PIANO DI ACCOGLIENZA NELLE REGIONI… MA IL GOVERNO ITALIANO CONTA QUALCOSA IN EUROPA?
I numeri sono da emergenza. Ma l’Europa ci riserva spiccioli.
Sono 85 mila gli immigrati, profughi e clandestini, che dall’inizio dell’anno sono sbarcati in Italia, con o senza l’aiuto delle navi della marina impegnate in Mare Nostrum.
Il governo sta cercando di gestire senza allarmare una situazione esplosiva specie se vista nel contesto internazionale per cui le cose non possono che peggiorare.
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano aggiorna in continuazione palazzo Chigi e il consiglio dei ministri ha deciso di “raddoppiare, se necessario triplicare, le Commissioni territoriali per le richieste di asilo”.
Dalle attuali dieci “si passa a venti con la possibilità di arrivare a trenta”. Più o meno un centro per ogni regione con la possibilità di aumentare per le regioni più sotto pressione, a cominciare dalla Sicilia.
Nelle nuove Commissioni sarà impiegato personale delle prefetture e dell’Unhcr (il Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati).
Una piccola cosa, si dirà , ma che abbatterà i tempi attuali (minimo sei mesi una volta ottenuta l’identificazione dell’interessato che può richiedere anche più un anno) per i profughi che richiedono asilo.
Una larga parte degli 85 mila arrivi di questo anno.
Il consiglio dei ministri, dedicato al provvedimento per gli stadi sicuri, ha affrontato anche i numeri dell’emergenza sbarchi: 45 mila persone, circa la metà del totale di 85 mila, sono ospitate nei centri previsti dal Piano nazionale per l’accoglienza.
Qualche migliaio di profughi, fonti del Viminale parlano di “15-20 mila”, hanno usato l’Italia come porto di transito per arrivare in altre città europee dove vivono parenti e amici.
Altre migliaia sono state distribuite presso parenti che già vivono in Italia.
Restano altissimi i costi per gestire l’emergenza. Il Viminale ha stanziato 700 milioni per il Piano di accoglienza che prevede “un modulo organizzativo” da 10 mila posti che ogni regione deve rendere disponibile per le emergenze.
Una voce a parte è riservata ai minori, ragazzi tra i 13 e i 18 anni arrivati in Italia senza genitori e rischiano di diventare merce facile per la criminalità e traffici di ogni genere.
Il Piano minori conta su uno stanziamenti di 100 milioni per garantire un’accoglienza separata.
Oltre a questo c’è la contabilità quotidiana.
Ogni profugo costa circa 30 euro al giorno per vitto e alloggio, intorno ai 50 mila euro al mese. A questi vanno aggiunti i 9 milioni e spiccioli necessari per il carburante e le indennità del personale impiegato nella missione Mare Nostrum.
Altre fonti, della Marina militare, alzano questa cifra a circa 170 milioni al mese.
Di fronte a tutto ciò l’Europa pensa di cavarsela, rivelano fonti del Viminale, con “lo stanziamento di 300 milioni in sette anni”. Briciole.
Ci sarebbe da ridere ma è passata la voglia.
Ma non doveva essere il semestre a guida italiana il momento per pretendere di distribuire sulle spalle di tutti i 28 paesi europei il peso dei profughi figli delle guerre e delle carestie del sud del mondo?
Il consiglio dei ministri anche ieri ha recuperato risorse nelle pieghe del bilancio. Raccattando un po’ qua e un po’ là .
Un sostengo speciale è stato garantito ai 13 comuni siciliani, Lampedusa e Ragusa in testa, che più di tutti in questi mesi stanno sopportando il peso degli arrivi.
Il punto resta l’Europa, Bruxelles, che non può più fare finta di nulla.
Salvo affacciarsi dalla nostre parti alla prossima tragedia di morti e dispersi nel canale di Sicilia.
Ma dipende anche da quanto conti il governo italiano in Europa.
(da “Huffingtonpost“)
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