EMERGENZA RIFIUTI, LA UE: “NON BASTANO TRE GIORNI, CI VORRANNO ANNI PER TORNARE ALLA NORMALITA'”
DOPO LA VISITA SUL POSTO, I COMMISSARI EUROPEI SCRIVONO: “LE MISURE RICHIESTE NON SONO STATE APPLICATE. MANCANO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA, I TERMOVALORIZZATORI E UN PIANO ORGANICO”… ALTRA AMMENDA IN VISTA, MENTRE BERLUSCONI SE LA PRENDE CON LE AUTORITA’ LOCALI CHE AVREBBERO DOVUTO COSTRUIRE GLI IMPIANTI… FA FINTA DI NON SAPERE CHE PER COSTRUIRE UN TERMOVALORIZZATORE OCCORRONO ALMENO TRE ANNI, NON TRE GIORNI
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha emanato il decreto legge su rifiuti nel testo definitivo trasmesso dalla presidenza del consiglio dei ministri che, si legge nella nota del Quirinale, “tiene significativamente conto delle osservazioni e delle richieste di chiarimento formulate dal capo dello Stato”.
Ma la Commissione Ue ha fatto sapere che “le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza pronunciata nel marzo scorso dalla Corte di giustizia europea non sono ancora state applicate”.
Lo ha dichiarato il commissario ue all’ambiente Janez Potocnik, dopo avere ricevuto la relazione della delegazione Ue che si è recata recentemente a Napoli.
Secondo Bruxelles, “anche se la costruzione dell’inceneritore di Acerra ha consentito dei progressi, il sistema soffre ancora di lacune significative”.
In particolare – ha precisato Potocnik – “suscita preoccupazione la mancanza di un sistema di raccolta differenziata a Napoli, la maggiore agglomerazione della regione. In mancanza di un efficace piano di gestione dei rifiuti per la Campania continuerebbero i rischi per la salute umana e i danni a livello ambientale, ai quali la Corte fa esplicita menzione nella propria sentenza”.
“Continuo a temere che ci vorranno ancora diversi anni per creare le infrastrutture necessarie a garantire un’adeguata gestione di tutti i rifiuti domestici prodotti in Campania – 7200 tonnellate al giorno – e per scongiurare l’insorgere di ulteriori emergenze rifiuti”, ha aggiunto il commissario.
Il che non significa che la Ue rimarrà ad aspettare pazientemente che la situazione si risolva da sola. In mancanza di un efficace piano di gestione, la Commissione, ha detto Potocnik, sarebbe obbligata a rivolgersi nuovamente alla Corte, la quale probabilmente imporrebbe delle ammende all’Italia.
Non è colpa del governo, ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, se l’emergenza rifiuti è tornata, più grave di prima.
“Era necessario che le autorità locali adempiessero agli impegni come la costruzione dei termovalorizzatori in tempi brevi, uno a Napoli est un altro a Salerno. Le autorità locali non hanno fatto nulla”.
Vi sono due contraddizioni evidenti nel solito spottone mal riuscito del premier.
Se il problema era risolvibile da “ghe pensi mi” in tre giorni, come aveva garantito, perchè prendersela ora con le autorità locali?
E come avrebbero potuto queste ultime costruire due termovalorizzatori in pochi mesi, quando notoriamente occorrono per farlo almeno due-tre anni?
Basta con le palle mediatiche, non ci crede più nessuno.
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