EUROPEE, OK DI FORZA ITALIA AI BIG IN LISTA: “MA SE ELETTI DEVONO LASCIARE LE CAMERE”
BERLUSCONI SCEGLIERA’ NOMI FORTI
L’umore non è certo quello adatto per festeggiare i vent’anni dalla prima vittoria elettorale del ’94.
Silvio Berlusconi glissa sull’argomento e riunisce per la prima volta il comitato di presidenza fresco di nomina per affrontare questioni più dirimenti.
Una su tutte, la presenza o meno dei parlamentari nelle liste europee, argomento che da settimane è al centro di aspre polemiche.
Ed è proprio su questo tema che per quasi due ore si discute nel “parlamentino” azzurro riunito a palazzo Grazioli.
A prendere la parola per primo è l’ex premier che, leggendo un discorso scritto, chiede che siano i presenti ad esprimersi con un voto.
Raffaele Fitto (che non ha mai fatto mistero di volersi candidare) chiede però di parlare anche e soprattutto per rispedire al mittente le ricostruzioni apparse in questi giorni che lo descrivevano ad un passo dall’addio: ho sempre combattuto con lealtà al tuo fianco e continuerò a farlo – è stata la premessa del suo intervento – e non ho nessuna intenzione di andare via, anzi, mi sento offeso nel vedere quello che si dice su di me. Sono e resto in Forza Italia.
Parole chiare con cui Fitto ribadisce la volontà di voler correre alle europee per dare una mano al partito rendendosi anche disponibile, proprio per fugare ogni dubbio e smontare le tesi dei suoi avversari, a lasciare il suo incarico prima di iniziare la campagna elettorale: dovremmo essere qui a parlare dei 20 anni di successi – ha proseguito – ed invece si discute da settimane non di come vincere senza il nome di Berlusconi in lista, ma dei criteri per escludere le persone. Discorso che forse avremmo dovuto fare per le politiche evitando quello che è accaduto dopo.
Il rischio di arrivare ad una frattura del partito in un momento comunque delicato non è nei piani del Cavaliere che prontamente rilancia insistendo nella necessità di fare delle «liste elettorali forti e competitive».
Una soluzione per uscire dall’impasse la fornisce Paolo Romani: delegare Berlusconi alla composizione delle liste.
Proposta accolta da tutti all’unanimità , non solo degli aventi diritto al voto ma anche al resto dei presenti a cui l’ex premier ha esteso il diritto di votare.
La conclusione della riunione seppur senza divisioni non mette la parola fine alla presenza ormai consolidata di almeno due scuole di pensiero dentro Forza Italia.
Berlusconi lo sa perfettamente ma dedica il resto a parlare del programma per le europee il cui slogan sarà «Più Italia in Europa» senza dimenticare i cavalli di battaglia come l’attacco alla magistratura politicizzata.
Cuore del suo intervento è stata la richiesta fatta a tutto lo stato maggiore di lavorare al consolidamento dei club: rappresentano Forza Italia tra la gente – ha detto il Cavaliere – devono crescere sempre di più.
L’unica nota dolente è il nome che non piace al diretto interessato più propenso a ribattezzarli “comunità ” sul modello americano.
Spazio poi all’attualità con la richiesta di rispettare i patti con Renzi sulle riforme senza però fare sconti sul resto in vista anche della campagna elettorale.
Nessuna novità sul simbolo che avrà la scritta Berlusconi e lo slogan Europa.
L’ex premier ha poi fatto sapere ai presenti di aver chiamato nei giorni scorsi Napolitano per parlare della crisi in Ucraina alla luce poi dell’incontro del capo dello Stato con Obama.
(da “La Stampa“)
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