“I PECCATORI SARANNO PERDONATI, I CORROTTI NO”: LO SCHIAFFO DI PAPA FRANCESCO AI PARLAMENTARI
LE MESSA DI BERGOGLIO ALLE 7 DI MATTINA DAVANTI A 298 DEPUTATI E 176 SENATORI
Ore sette. Anzi, qualche minuto prima.
Perchè papa Bergoglio va di corsa. E quell’udienza concessa ai parlamentari comincia leggermente in anticipo.
Ministri, deputati e senatori sono già tutti lì davanti. Francesco dice, brutale e quasi gelido: «I peccatori saranno perdonati, i corrotti no».
E ad ascoltarlo c’è anche chi qualche tribolazione con la giustizia ce l’ha. I posti in prima fila sono assegnati dalla sera precedente. Poi ingresso libero.
Parte così una specie di sprint per sedersi sulle sedie non occupate. Nero su bianco, lo twitta la senatrice Pd Emma Fattorini. Ecco il suo cinguettio: «Corsa primi posti speriamo arrivi presto Bergoglio e ci metta tutti a posto».
L’appuntamento con Montecitorio e Palazzo Madama riuniti sa di inedito.
Per arrivarci, una parata di auto blu s’affolla in Vaticano.
Una «levataccia» alle 5. Questa la parola più utilizzata nei tweet che arrivano un po’ da tutti gli onorevoli.
I più organizzati come i leghisti giungono in pullman, assieme.
Renzi è assente, ma c’è mezzo governo: Angelino Alfano dell’Interno, Maurizio Lupi dei Trasporti, Beatrice Lorenzin della Sanità , Stefania Giannini dell’Istruzione, Andrea Orlando della Giustizia.
E ci sono i presidenti di Camera e Senato Boldrini e Grasso.
Messa affollatissima, tanto che anzichè nelle Grotte vaticane, dove doveva inizialmente svolgersi, viene officiata dal Papa nella basilica, all’Altare della Cattedra. Ci sono Mimmo Scilipoti, Antonio Razzi, Roberto Speranza, Mariastella Gelmini.
In tutto alla messa, oltre al presidente del Senato e a quello della Camera, e ai segretari generali di Camera e Senato, erano presenti 176 senatori, 298 deputati, nove ministri e 19 sottosegretari.
Considerando anche i tre parlamentari europei e 23 ex parlamentari, in totale i politici presenti erano 518.
Tutti quelli che hanno risposto all’invito trasmesso a inizio febbraio da monsignor Lorenzo Leuzzi, cappellano di Montecitorio, che in una lettera ai parlamentari ha chiarito che «il Papa desidera così accogliere le richieste di molti parlamentari di partecipare alla Santa messa mattutina»
Tra i gli onorevoli c’è anche un infiltrato, il giornalista Renato Farina, l’agente Betulla.
E’ riuscito a infilarsi nella celebrazione, dribblando il divieto imposto ai cronisti.
E’ lui il primo a twittare quelle parole pesantissime che Bergoglio ha appena indirizzato ai parlamentari.
«I peccatori pentiti sono perdonati. I corrotti no, perchè rifiutano di aprirsi all’amore». Le agenzie riprendono subito il suo cinguettio.
Poi a Corriere.it Farina spiffera qualcosa di più. Ad esempio su Bossi. «Mi ha detto che da 15 anni non si confessava. E’ tornato a farlo in questi giorni, in vista dell’udienza del Papa».
Betulla aggiorna anche l’elenco delle presenze: ci sono Mastella, Fioroni, Gennaro Migliore, il deputato Sel «che non ha fatto altro che parlare».
Non mancano i grillini, dissidenti e non: «Ho visto Orellana».
E poi ancora, una riflessione a voce alta: «Bergoglio ha parlato ai parlamentari senza praticamente citarli – è l’osservazione di Farina – senza guardarli in faccia».
La senatrice Fattorini conferma più tardi l’impressione dettata a caldo da Farina. Scrivendo: Bergoglio «è distaccato, molto raccolto. Ostentatamente non concede alcuna nota di calore, non vuole nessuna empatia con noi».
La liturgia dura una quarantina di minuti.
Ascoltate le parole di Francesco, le auto blu lasciano il Vaticano.
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