EXPO, OSTELLO DA INCUBO, VOLONTARI IN FUGA
ABBANDONATA LA STRUTTURA, TRASLOCO A CASCINA MERLATA
Non hanno nemmeno disfatto la valigia.
Arrivati negli stanzoni, passati per i bagni, dopo una rapida ricognizione ai piani, in un’improvvisata assemblea il gruppo dei volontari di Expo ha deciso: «Qui non ci fermiamo». «Condizioni inaccettabili»: hanno bocciato così la struttura che doveva ospitarli per le due settimane del turno all’Esposizione.
Ostello della Gioventù «Piero Rotta», quartiere Qt8.
Un edificio anni Sessanta, nel circuito Aig, l’associazione Alberghi per la gioventù.
Ultima ristrutturazione durante la giunta Moratti (che aveva previsto un finanziamento di 800 mila euro), un intero piano rimesso a nuovo con tanto di bollino «eco», era il 2011.
«Ma gli altri piani sono ancora fatiscenti», la protesta dei volontari. I loro commenti (simili alle recensioni sui siti dei viaggiatori): «Troppo sporco. Nelle camere e nei locali comuni».
«Le condizioni dei bagni sono pessime. Sanitari vecchi, wc rotti, docce otturate, buchi nei muri». «E le stanze, piccole per sei posti, con i letti a castello in ferro e i materassi inesistenti non hanno nemmeno le prese per ricaricare il telefonino».
Si erano lamentati già i primi volontari entrati in servizio il primo maggio, ma loro avevano resistito.
Il secondo gruppo si è rifiutato di fermarsi.
La società Expo, che aveva provveduto alla sistemazione, li ha spostati tutti, cinquanta persone, studenti e anche stranieri, nei nuovissimi locali dell’Expo Village a Cascina Merlata.
«Un cinque stelle, al confronto», dicono entusiasti. Oggi prende servizio, fino a metà giugno, il terzo gruppo di volontari e nessuno dei fuori sede dormirà al Piero Rotta.
«Sono state utilizzate ancora le stanze dell’Expo Village», dicono gli organizzatori. Soluzione definitiva? «No. Ci era stato segnalato un guasto, un bagno inattivo, e abbiamo trovato questa collocazione in attesa della riparazione», la risposta degli uffici di Expo.
E sulle proteste per le condizioni generali dell’ostello: «Per la ricerca di strutture adeguate ci siamo avvalsi dei servizi di Carlson Wagon Italia che ha identificate Gogol, Hostello New Generation, Colours e Ostello e il Piero Rotta. Quest’ultimo fa parte di Aig e Hostelling international, che ne certificano gli standard».
Intanto, spostati i gruppi dei volontari, le camerate nell’ostello di via Salmoiraghi sono rimaste vuote.
«C’è ampia disponibilità », dicono al telefono. «Sono occupate le stanze ristrutturate, le altre sono libere. Dieci euro a persona, camere da sei. Il posto non manca».
Federica Cavadini
(da “il Corriere della Sera”)
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