FEDERICA ANGELI TESTIMONE CONTRO ARMANDO SPADA, IL SIT-IN DI SOSTEGNO ALLA GIORNALISTA
SOTTO SCORTA DA ANNI PER AVER DENUNCIATO IL CLAN MAFIOSO DI OSTIA, NEL SILENZIO DELLA POLITICA
“Federica Angeli non è sola. E non va lasciata sola”.
Sono tanti a piazzale Clodio a a sostenere la cronista di Repubblica che testimonia in aula nel processo contro Armando Spada, imputato per minacce e violenza privata nei suoi confronti.
Una mobilitazione lanciata dalla Federazione nazionale della Stampa italiana e dall’Ordine dei giornalisti d’intesa con Articolo 21, Usigrai, Rete NoBavaglio, Ordine dei giornalisti del Lazio e Associazione Stampa Romana, che ha visto crescere il numero di adesioni nelle ultime ore. Anche Mario Calabresi, direttore di Repubblica, si è unito al gruppo per esprimere la propria vicinanza alla giornalista.
Non soltanto colleghi, ma anche cittadini comuni hanno risposto all’appello “Mai più soli”, slogan del sit-in: una scorta mediatica “simbolica” per Federica che sotto scorta lo è per davvero dal luglio 2013, dopo le intimidazioni subite durante un’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose sul litorale romano e sul business delle concessioni demaniali che vede sotto accusa Spada.
“Come in tutti i casi di aggressioni o minacce ad un cronista — scrivono in una nota congiunta gli organizzatori del sit-in – anche in questa volta siamo dalla ‘parte civile’ dei giornalisti e del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati”.
“Ho pagato con la libertà personale ma credo sia servito a qualcosa. Con le mie denunce tutti adesso conoscono la realtà di Ostia. Quindi, io rifarei tutto. Oggi è giusto essere qui. In quell’aula io sarò al banco dei testimoni, ma con me ci saranno tutti i cittadini”, ha detto Federica Angeli, poco prima di entrare al Palazzo di Giustizia.
“Vicini a Federica Angeli che oggi depone al processo contro gli Spada. Siamo tutti con Federica. Avanti con coraggio e determinazione per la giustizia e la legalità ”, scrive su Twitter il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
“Federica Angeli è costretta a vivere sotto scorta per aver fatto il suo lavoro di cronista con rigore e coraggio e aver raccontato mirabilmente gli intrecci mafiosi e corruttivi del litorale romano – ha detto Gianpiero Cioffredi, presidente Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione – Non possiamo abituarci all’idea che ciò sia normale. Non possiamo lasciarla da sola davanti agli esponenti dei clan che ha avuto il coraggio di denunciare. È importante partecipare al sit-in – ha sottolineato – perchè gli spazi liberati a Ostia dalla straordinaria attività di contrasto alle mafie da parte delle forze di polizia e della magistratura – aggiunge – devono essere riempiti dal protagonismo dei cittadini e dal dolce sapore della libertà “.
(da agenzie)
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