“FINE DELLA DEMOCRAZIA”, “ABOLITO IL PARLAMENTO”: GLI STRILLI DELLA MELONI QUANDO ERA ALL’OPPOSIZIONE
LE ACCUSE A DRAGHI E CONTE PER I TEMPI STRETTI E I RITARDI: ORA FA PEGGIO DI LORO
“La democrazia parlamentare non esiste più”. Oltre a Pd, Movimento 5 Stelle, Avs e qualche centrista, l’opposizione può contare su una nuova leader. Si chiama Giorgia Meloni, non semplice omonima della presidente del Consiglio: quando i governi Conte e Draghi si riducevano a portare la manovra in Parlamento all’ultimo minuto, con una delle due Camere ridotta a passacarte, dall’opposizione FdI si scatenava gridando all’attacco alla democrazia.
Rispetto ad allora non c’è neanche più l’emergenza Covid, che spesso ha condizionato i lavori parlamentari e i suoi tempi, eppure l’esecutivo (ormai alla sua terza manovra approvata) porta avanti la pessima abitudine di arrivare al primo voto in Aula a ridosso di Natale, tra sedute notturne e discussione azzerata
Urge allora ricordare a Giorgia Meloni cosa diceva in passato.
Caminetti. “Da quello che abbiamo capito, alla Camera dei deputati verrà impedito di dire la propria, la manovra arriverà blindata. Come sempre con la sinistra, si decide tutto in quattro o cinque dentro una camera e poi si porta il pacchetto pronto” (09.12.19).
Vergogna. “Scandalosi i tempi imposti dal governo Pd-M5S sull’approvazione della manovra: il calendario dei lavori calpesta i diritti e le prerogative costituzionali della Camera. È indecente che a fare questa scelta siano i due partiti che si riempiono la bocca delle parole democrazia e partecipazione. Chiederemo a Mattarella di intervenire” (17.12.2019).
Funerale. “Se al Parlamento togliete il voto sulla manovra, la democrazia parlamentare non esiste più” (23.12.2019).
Panettone. Il 23 dicembre 2019 i deputati di Fratelli d’Italia, guidati da Giorgia Meloni, si esibivano in un flash mob davanti a Montecitorio “per protestare contro la fiducia posta dal governo alla manovra”. Il gruppetto srotolava uno striscione: “Legge di bilancio senza discussione. M5S parlava di rivoluzione, ora pensa solo a mangiare il panettone”.
Deja vù. “La legge di bilancio è la più importante dell’anno. È stata approvata dal governo più di 20 giorni fa, ma le opposizioni non hanno potuto esaminarla perché il testo definitivo non è stato trasmesso al Parlamento. Non potremo presentare le nostre proposte perché non ci saranno i tempi per farlo. È prevedibile che una delle due Camere non avrà alcun modo di esaminarla e l’altra si limiterà al voto di fiducia” (09.11.20).
ndignados. “Siamo indignati: pretendiamo rispetto e chiediamo ai presidenti di Camera e Senato di far sentire forte la loro voce in difesa delle prerogative del Parlamento. È possibile calpestare in questo modo le regole?” (10.11.21).
Intollerabile. “La manovra è stata presentata al Parlamento l’11 novembre. Ciò comporta una compressione dei tempi di discussione parlamentare sulla legge più importante. È un atteggiamento del governo intollerabile, si va avanti a forza di fiducia. Siamo una Repubblica parlamentare in cui il Parlamento non esiste” (01.12.2021).
Premierato. “Il Parlamento non ha neppure avuto il tempo di studiare la manovra, mentre siamo di fatto in una situazione di monocameralismo. Che è questo sistema? Il presidenzialismo?” (02.12.2021).
Poi è arrivata la destra. E la manovra “monocamerale” si è riproposta in splendida forma.
(da – ilfattoquotidiano.it)
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