FINI IN UN LICEO DI ROMA, “IL PREMIER PENSA SOLO A SE’: NON GRIDI AL COMPLOTTO E SIA PIU’ UMILE”
“NON CI SARANNO RIBALTONI, SE QUALCUNO AMMETTESSE CHE ALCUNI IMPEGNI NON SONO STATI MANTENUTI. LE COSE SAREBBERO STATE MIGLIORI”….”LA POLITICA E’ ONESTA’ INTELLETTUALE: MI GUARDO ALLO SPECCHIO E MI DICO CHE C’E’ UN LIMITE OLTRE IL QUALE NON SI PUO’ ANDARE, PENA LA PROPRIA DIGNITA'”
Ribaltoni non ce ne saranno, ma, certo, «se qualcuno fosse più umile e pensasse di aver torto lui, invece di invocare sempre il complotto, se qualcuno dicesse che alcuni impegni non sono stati mantenuti, le cose sarebbero state migliori».
Gianfranco Fini non lo cita esplicitamente, ma alla platea di ragazzi che lo ascolta al liceo romano Orazio è chiaro che sta parlando di Silvio Berlusconi. A una consigliera municipale che gli chiede cosa ne pensi dei ribaltoni politici, Fini spiega che il «ribaltone è un sovvertimento della volontà popolare. Non credo che ci saranno ribaltoni», assicura il numero uno di Fli che poi rivolge una domanda alla sua interlocutrice: «Cosa ne pensa lei di tante promesse non mantenute e di impegni disattesi da chi aveva promesso che la legge sarebbe stata uguale per tutti e poi si è occupato solo degli affari suoi?». Quindi l’affondo sul presidente del Consiglio: «Se qualcuno fosse più umile e pensasse di aver torto lui, invece di invocare sempre il complotto, se qualcuno dicesse che alcuni impegni non sono stati mantenuti, le cose sarebbero state migliori» spiega il presidente della Camera.
«La politica – prosegue – è innanzitutto onestà intellettuale».
Botta e risposta polemico tra il presidente della Camera poi e un consigliere del Pdl che ha preso la parola durante l’incontro con gli studenti all’Orazio. «C’è un momento in cui mi guardo allo specchio la mattina e mi dico che c’è un limite oltre il quale non si può andare, pena la dignità . Forse lei non ce l’ha ma è un problema suo», ha detto Fini in merito alle cosiddette “leggi ad personam”.
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