FINITO L’EFFETTO GREEN PASS, CROLLANO DEL 39% LE PRIME DOSI
“LIEVE MA PROGRESSIVO CALO DELL’EFFICACIA DEI VACCINI NEGLI OVER 60, ACCELERARE CON LA TERZA DOSE”
Finisce l’effetto Green Pass e inizia a sbiadire l’efficacia delle copertura vaccinale, con la conseguente necessità di accelerare sulle terze dosi.
Un segnale di allarme che comincia a riflettersi anche sull’andamento della pandemia: aumentano i contagi (+16,6%), ma pure le terapie intensive (+12,9%).
Questo è il quadro che emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe sulla settimana 27 ottobre-2 novembre.
A livello nazionale il tasso di occupazione ospedaliera rimane ancora molto basso (5% in area medica e 4% in terapia intensiva) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica.
Attenzione a Trieste: la provincia supera la soglia dei 150 casi per 100mila abitanti. Tra le Regioni, il Veneto è sotto sorveglianza: qui tutte le Province superano la soglia dei 50 casi.
VACCINI
Dopo aver sfiorato quota 440mila nella settimana 11-17 ottobre, il numero dei nuovi vaccinati nelle ultime due settimane è crollato prima a 239mila (-45,7%) e poi poco sopra 144mila (-39,6%).
Al 3 novembre, si legge nel documento, il 78,7% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+130.795 rispetto alla settimana precedente) e il 75,7% ha completato il ciclo vaccinale (+357.441).
Dei 144.258 nuovi vaccinati nella settimana 25-31 ottobre il 76,2% appartengono a fasce anagrafiche che includono persone in età lavorativa.
Rispetto alle persone ancora da vaccinare preoccupano in particolare, rileva la Fondazione, gli oltre 2,7 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione e gli oltre 1,3 milioni nella fascia 12-19 che riducono la sicurezza nelle scuole.
Le coperture vaccinali con almeno una dose di vaccino sono inoltre molto variabili nelle diverse fasce di età: dal 97,1% degli over 80 al 73,5% della fascia 12-19. In generale, rispetto alla settimana precedente, gli incrementi sono sempre più modesti: il numero di vaccinati con almeno una dose cresce dello 0,6% nella fascia anagrafica 12-19, dello 0,4% nelle fasce anagrafiche 20-29 e 30-39, dello 0,3% nella fascia 40-49, dello 0,2% nella fascia 50-59, mentre negli over 60 l’incremento non supera lo 0,1%.
Quanto, infine, alle forniture di vaccini, al 3 novembre risultano consegnate 99.784.168 dosi: “In assenza di nuove forniture, per la terza settimana consecutiva si riducono le scorte di vaccini a mRNA, che si attestano a quota 9,9 milioni di dosi. La necessità di accelerare la somministrazione delle terze dosi e la progressiva estensione della platea dei candidati alla dose booster – spiega Gimbe – richiedono un numero consistente di dosi: per questo è fondamentale conoscere il piano delle forniture per i prossimi mesi, di cui al momento non esistono dati ufficiali”.
TERZA DOSE
Il lieve ma progressivo calo dell’efficacia vaccinale, dice la Fondazione, impone di accelerare sulla terza dose: 3,7 milioni di persone già nella platea a cui entro fine anno si aggiungeranno 7,4 milioni di over 60 e circa 748mila under 60 vaccinati con Johnson&Johnson.
“Indipendentemente dal livello degli anticorpi circolanti – commenta il presidente Nino Cartabellotta – questi dati confermano le indicazioni alla dose booster alle categorie a rischio identificate dal Ministero della Salute e la necessità di accelerarne la somministrazione“.
In particolare, la platea vaccinabile con la terza dose a oggi è costituita da 883.460 persone per la dose aggiuntiva e da 5.131.130 persone per la dose booster, escluse quelle under 60 anni che hanno ricevuto il vaccino monodose, non ancora incluse negli Open Data sui vaccini anti-Covid.
(da Il Fatto Quotidiano)
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