FLOP DI TELEMELONI: SONO CROLLATI GLI ASCOLTI DI PROGRAMMI E TELEGIORNALI RAI
IL TG1 HA PERSO 100..000 SPETTATORI, IL TG2 200.000… PERCHE’ MAI UNA PERSONA NORMALE DOVREBBE ASCOLTARE LA PROPAGANDA DI REGIME?
Gli ascolti di programmi e telegiornali Rai sono in calo. Il servizio pubblico targato Meloni per il momento è un flop, soprattutto nel palinsesto autunnale. «Senza le edizioni regionali, i tre Tg nazionali della sera scendono sotto il cinquanta per cento, in quarantamila passano a TgLa7, ovvero il 2,8 per cento», spiega a Repubblica Francesco Siliato, media analyst dello Studio Frasi che mette a confronto i dati Auditel da giugno a settembre con quelli dello stesso periodo dello scorso anno.
«Il peso complessivo dei quattro notiziari serali del servizio pubblico perde un punto percentuale netto, dal sessantaquattro al sessantatré per cento, e due punti nelle edizioni dalle 13 alle 14,20, Tgr inclusi, dal sessantasei al sessantaquattro per cento», spiega Siliato.
A fare peggio è il Tg2, che perde il 3,1 per cento e addirittura dodici punti percentuali nell’edizione principale dell’ora di pranzo: 191.709 persone non lo guardano più. «In questo caso se ne avvantaggia il Tg5 delle 13, il cui ascolto cresce di 179.507 spettatori», aggiunge Siliato.
L’articolo di Repubblica, firmato da Giovanna Vitale, spiega che il calo dei numeri è legato soprattutto ai nuovi volti voluti dal governo di destra, con Roberto Inciocchi, Caterina Balivo, Annalisa Bruchi, mentre i numeri migliori li ottengono ancora i soliti nomi collaudati, come Bruno Vespa, Marco Damilano e Alberto Matano (con “La vita in diretta”).
Lunedì scorso, alla ripresa dei palinsesti autunnali dopo la pausa estiva, i nuovi conduttori hanno tutti fatto flop, a vantaggio di Mediaset, inevitabilmente: 40,6 per cento di share contro 34,2 nell’arco della giornata ore.
«Agorà, il salotto politico guidato dalle otto alle dieci dall’ex Sky Roberto Inciocchi, non è andata oltre il 3,3 per cento di share, dimezzato rispetto all’anno passato», si legge su Repubblica. «Il successivo Restart di Annalisa Bruchi, spostato dalla seconda serata di Rai2, ha fatto addirittura peggio: il 2,8. Una débâcle rispetto a La7, che negli stessi orari trasmette talk molto simili: Omnibus (diretto concorrente diAgorà ) ha fatto il 4,23, Coffee Breack il 4,28».
Un momento difficile per la tv pubblica, visto che anche lo spazio informativo curato dalla testata ammiraglia all’interno di Uno Mattina, che con la nuova coppia Ossini-Ferolla ha segnato il 19,73 per cento di share, con settecentosettantasei telespettatori. Un confronto impari con la rivale Canale5: «All’alba, mentre Prima Pagina veleggiava oltre il diciannove per cento di share, Uno Mattina racimolava solo il 12,8», scrive Repubblica. «E non è andata meglio al Tg1 delle 8, battuto sempre dal Tg5: 21,6 a 26,3». “Storie Italiane” su Rai 1 ha fatto seicentocinquantaquattromila spettatori con il 17,18 per cento di share (nella seconda parte è cresciuto fino a settecentocinquantottomila spettatori, quindi il 16,58 per cento), mentre su Canale 5 “Morning News” è stato visto da settecentottantunomila persone pari al 19,8 per cento di share. Non è andata meglio all’intrattenimento nel day time. “La volta buona”, il programma condotto da Caterina Balivo nel primo pomeriggio su Rai1, ha fatto tra l’undici e il tredici per cento, almeno cinque punti sotto Serena Bortone che l’anno scorso era un riferimento di quella fascia oraria.
(da agenzie)
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