L’UCRAINA HA COLPITO DUE GROSSI BERSAGLI A SEBASTOPOLI: LA NAVE DA SBARCO “MINSK” E IL SOTTOMARINO “ROSTOV ON DON”
A FUOCO ANCHE L’IMPIANTO CHE DOVEVA COSTRUIRE I DRONI MARINI RUSSI
La nave da sbarco “Minsk” e il sottomarino “Rostov on Don”, ecco i due grossi bersagli colpiti a Sebastopoli. A fuoco l’impianto che doveva costruire i droni marini russi
Stando alle geolocalizzazioni compiute in queste ore nella comunità osint, ad esser colpito al porto di Sebastopoli questa notte non è affatto un bersaglio casuale ma un target strategico: il principale impianto di costruzione e manutenzione della flotta russa del Mar Nero, SevMorZavod, a Sebastopoli. Secondo quanto raccontavano nelle scorse settimane i canali di propaganda russi, l’impianto avrebbe ospitato il programma di costruzione di droni marini della Russia. Avrebbe, perché al momento poco ne resta. I tempi ormai erano vicini: Sevmorzavod avrebbe dovuto riprendere la costruzione di nuove navi dal 2024, mentre nel novembre del 2022, a guerra iniziata, il governatore Mikhail Razvozzhaev discusse con Vladimir Putin del progetto di trasformare l’impianto in un centro per lo sviluppo di droni marini e sottomarini senza pilota.
L’analista Def Mon ritiene che a esser colpiti – secondo le coordinate dell’apparente impatto dei missili, che qui riportiamo: 44.61033, 33.53755 – sarebbero state una nave da sbarco della classe Ropucha e un sottomarino Kilo. Potrebbe trattarsi della grande nave da sbarco Proekt 775 “Minsk” e del sottomarino Proekt 877/636 (“Rostov-on-Don”), che si trovavano nei bacini per diversi lavori di manutenzione e refitting. Secondo altri analisti e immagini satellitari osint, la Ropucha e il sottomarino Kilo erano ancora in bacino di carenaggio la mattina del 12 settembre). Che si tratti della “Minsk” e del “Rostov-on-Don” lo scrive esplicitamente e esenza formule dubitative anche Baza, canale molto informato sulle agenzie di sicurezza russe.
All’inizio di agosto, i droni marini delle forze armate ucraine avevano colpito molto duramente, danneggiandola e rendendola per ora inutilizzabile, una di queste navi da sbarco, la Olenegorsk Gornyak, che appartiene appunto al Proekt 775.
Secondo quanto sostiene il progetto collettivo di ricerca “Ukraine Battle Map”, l’attacco a Sebastopoli è stato probabilmente effettuato dai missili da crociera Storm Shadow. Altri particolari sono riferiti da “Osinttechnical”. La grande nave da sbarco del Progetto 775 ha preso fuoco, scrive il Osinttechnical. Le navi inserite in questo progetto costituiscono la base della flotta da sbarco russa nel mar Nero.
Il corrispondente militare vicino al Cremlino-, Alexander Kots, adombra la stesa cosa, «mi chiedo che tipo di missili cruise siano questi. Perché se si tratta di armi occidentali, allora secondo Sergei Shoigu “l’uso di questi missili al di fuori della zona di un’operazione militare speciale significherà il pieno coinvolgimento degli Stati Uniti e della Gran Bretagna nel conflitto e comporterà attacchi immediati sui centri decisionali sul territorio dell’Ucraina”», ricorda Kots. Ma ormai la Russia ha accettato di fatto di essere colpita anche nelle sue retrovie, come avviene quotidianamente. E i suoi ricatti-bluff paiono avere a questo punto poca forza.
(da La Stampa)
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