FONDI EDITORIA ALL’AVANTI: LAVITOLA PATTEGGIA E SE LA CAVA CON 3 ANNI E 8 MESI
L’ACCUSA ERA DI TRUFFA E BANCAROTTA FRAUDOLENTA… A ROMA SARA’ INVECE GIUDICATO PER ESTORSIONE AI DANNI DI BERLUSCONI
Valter Lavitola ha patteggiato davanti al Gip di Napoli Francesco Cananzi una condanna a tre anni e otto mesi per la vicenda dei fondi dell’editoria a L’Avanti.
L’accusa nei confronti dell’ex direttore, avanzata dai pm Woodcock e Piscitelli, era di truffa e bancarotta fraudolenta: secondo la procura, 20 milioni di euro erano stati erogati illeggittimamente al quotidiano di cui il faccendiere era direttore.
Nella vicenda è coinvolto anche il senatore del Pdl ed ex direttore a sua volta de L’Avanti Sergio De Gregorio.
Lavitola è al centro di un’inchiesta anche a Roma, dove insieme all’imprenditore barese Giampaolo Tarantini e ad altre tre persone è accusato di estorsione ai danni di Silvio Berlusconi. L’ex presidente del Consiglio era stato invitato in procura domani per essere ascoltato in qualità di teste.
Ma non ci andrà . Il suo avvocato, Nicolò Ghedini, ha inviato un fax all attenzione del procuratore aggiunto, Francesco Caporale, e al sostituto Simona Marazza, in cui si spiega che l’ex premier questo weekend è all’estero per impegni istituzionali.
E, infatti, il Cavaliere, dopo l’ufficio di presidenza che si è tenuto ieri fino a tarda sera, ha lasciato Roma, per raggiungere, in Kenya, il resort dell’amico Flavio Briatore.
È La terza ‘missione’ africana del leader del Pdl da agosto a oggi.
Nei mesi scorsi i legali di Berlusconi avevano consegnato una memoria al procuratore capo, Giuseppe Pignatone, dove si spiegava che il denaro trasferito a Tarantini, circa 500mila euro, rappresentava un aiuto a un imprenditore in difficoltà e non, come sostenuto dall’accusa, un mezzo affinchè non testimoniasse nel procedimento in corso a Bari su un giro di escort.
La procura di Roma è comunque intenzionata a trovare una nuova data per ascoltare l’ex premier.
Nelle prossime settimane sarà sentito anche Valter Lavitola.
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