FORZA ITALIA “RESPONSABILE” E SEMPRE PIU’ LONTANA DAI SOVRANISTI
MANO TESA DI BERLUSCONI CHE APRE UNA FASE NUOVA PER IL SUO PARTITO
È la settimana della mano tesa, se non dell’abbraccio: mercoledì va in aula lo scostamento di bilancio e Forza Italia apre la sua nuova fase, dopo aver annunciato la disponibilità a votare la legge assieme alla coalizione giallorossa.
Passaggio importante, che potrebbe addirittura costituire lo snodo della legislatura. Da parte di Silvio Berlusconi, come dei leader della maggioranza che sostiene Conte (e del premier medesimo), è stato chiarito che questo passaggio non costituisce un allargamento del perimetro di governo. Ma tale fatto, che certamente non è un dettaglio, nulla toglie a quella che, per gli azzurri, è a tutti gli effetti una scelta di campo.
In primo luogo, il sostegno annunciato potrebbe rivelarsi decisivo: per approvare lo scostamento di bilancio, infatti, serve la maggioranza dei voti in Senato. Significa 161 sì, senza sconti. Pd e M5S fanno sapere di essere autosufficienti, ma basterà qualche forfait, o una presenza accentuata di positivi al virus o quarantenati, per far traballare Conte. I consensi di Fi, insomma, rischiano di pesare oltremodo. E la circostanza non potrà che dare un significato ancora maggiore all’appoggio preannunciato dal Cavaliere.
Poi, al di là del dato numerico, ci sono le circostanze in cui è nato questo patto per l’emergenza a delinearne meglio i contorni: l’accoglimento, netto, da parte di Berlusconi dell’appello alla collaborazione del Capo dello Stato, è stato visto con diffidenza se non con fastidio dal resto dell’opposizione, che nelle stesse ore in cui ciò accadeva, apriva una campagna acquisti nei confronti di Fi e prendeva le distanze dalla norma salva-Mediaset.
Non è solo una questione di toni – quelli dell’ex premier sono da sempre molto più dialoganti rispetto a quelli di Salvini e Meloni – ma si è aperta una vera e propria frattura dentro la minoranza in Parlamento, con Berlusconi che sembra volgere le spalle alle posizioni sovraniste.
Ed è una scelta, dentro Fi, finora avversata dai leader parlamentari ma vista con favore da molti deputati e senatori soprattutto del centrosud, fra cui alcuni nomi noti nel partito forzista. Non ultimo l’ex presidente del Senato Renato Schifani, da poco nominato consigliere politico di Berlusconi.
In settimana, peraltro, vanno all’esame del Parlamento altri provvedimenti significativi: c’è l’avvio dell’iter della manovra e c’è il decreto immigrazione, che archivia i decreti Salvini e approda nell’aula di Montecitorio venerdì. Altri, fondamentali, banchi di prova per la nuova, “responsabile”, Forza Italia.
(da “La Repubblica”)
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