FRATELLI COLTELLI: SCOPPIA LA GUERRA TRA MELONI E RAMPELLI
DOPO IL COMMISSARIAMENTO DI ROMA. RAMPELLI CHIEDE IL RITIRO DEL PROVVEDIMENTO… QUANDO IL POTERE DA’ ALLA TESTA
“Il provvedimento va ritirato”. Parola di Fabio Rampelli. E il monolite FdI che finora appariva granitico in nome dell’insperato successo conquistato da Giorgia alle elezioni di settembre s’incrina per la prima volta.
Il vicepresidente della Camera non le manda a dire: non ha digerito la decisione della premier di commissariare il partito a Roma togliendo la guida a Massimo Milani – a lui molto vicino – e affidandola al responsabile organizzativo nazionale, Giovanni Donzelli. “Una scelta frutto di un equivoco generato da false notizie: sono convinto che un partito serio e strutturato come il nostro accerterà i fatti e lo reintegrerà”.
Il commissariamento del partito romano come ultimo atto della resa dei conti all’interno di Fratelli d’Italia, lacerato da tempo dagli attriti con l’unica corrente interna: quella dei Gabbiani guidati da Fabio Rampelli. L’appuntamento elettorale al Teatro Brancaccio, presentato agli iscritti come un evento di partito ma in realtà dedicato alla campagna elettorale di due candidati al consiglio regionale legati al vicepresidente della Camera, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Giorgia Meloni ha messo alla porta il coordinatore romano, Massimo Milani, vicino a Rampelli, al suo posto il fedelissimo Giovanni Donzelli nominato commissario con il preciso compito di “gestire con terzietà la corsa alle preferenze”.
Il “commissariamento” di Rampelli
Per molti il “commissariamento” di Rampelli, passato da padrino politico a spina nel fianco della leader di FdI. Ma lui replica: “Tengo intanto a precisare che non ricopro ruoli commissariabili. Sono impegnato al fianco di Francesco Rocca per vincere le elezioni regionali con tutta la coalizione, ho scritto insieme agli altri il programma, fatto riunioni organizzative, stabilito i principali appuntamenti e incontri con categorie e associazioni e stiamo per aprire la nuova sede del comitato elettorale. Tra l’altro – prosegue Rampelli – i coordinatori di tutti i partiti hanno deciso che, solo su Roma città, vista l’enorme capacità di mobilitazione dei candidati di tutte le forze politiche, fosse più conveniente affidare la promozione di Francesco Rocca alle loro manifestazioni apicali, che stanno totalizzando una partecipazione di pubblico enorme, concentrando lì parlamentari, ministri e autorità. Esattamente quanto avvenuto nei giorni scorsi negli incontri promossi con la presenza del candidato presidente, l’ultimo dei quali – dice a discolpa di Milani, firmatario insieme a lui degli inviti per per gli iscritti – organizzato proprio al Teatro Brancaccio, senza il minimo supporto degli organi istituzionali di FdI”.
“Meloni reintegri il coordinatore Milani”
Milani intanto ha chiesto la revoca immediata del provvedimento “per l’evidente equivoco generato dalle false notizie diffuse, esibendo ogni atto utile alla loro smentita” – fa sapere Rampelli. “Sono convinto che un partito serio e strutturato come il nostro – fa pressione il vicepresidente della Camera – accerterà i fatti e lo reintegrerà quanto prima, vista peraltro una certa disinvoltura con cui altre federazioni in Italia gestiscono il rapporto tra candidati e partito”.
(da agenzie)
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