“FUORI I FASCISTI DAL PARLAMENTO”: RIPRENDONO I LAVORI ALLA CAMERA TRA LE PROTESTE E I CORI DELLE OPPOSIZIONI, LE SENATRICI OCCUPANO L’AULA DEL SENATO
MAGGIORANZA COMPLICE DEGLI AGGRESSORI DEL PARLAMENTARE M5S DONNO: DECLASSANO L’AGGRESSIONE A “DISORDINI”… ELLY SCHLEIN RIUNISCE I GRUPPI PARLAMENTARI_ “NON FAREMO PASSARE QUESTA AGGRESSIONE COME UN FATTO NORMALE”… IL LEGHISTA FIGHETTO CRIPPA STRAPARLA DI “COMUNISTI” (FORSE SI RIFERIVA AI SUOI AMICI PUTINIANI?)
Si torna in Aula, dopo i calci e i pugni di ieri alla Camera durante il voto sul ddl autonomia, con il deputato 5S Leonardo Donno uscito in sedia a rotelle colpito da un collega (o più) dell’opposizione. Riprendono i lavori, la seduta sul ddl Autonomia alla Camera e il premierato al Senato. E ripartono le polemiche e le proteste. “Fuori i fascisti dal Parlamento”, urlano i deputati delle opposizioni che hanno anche intonato ‘Bella ciao’, dopo che il deputato M5S Ricciardi è andato all’attacco del numero due della Lega Crippa che avrebbe detto che ‘Bella ciao’ è peggio della Decima.
Prima di riprendere l’esame del ddl, Elly Schlein ha convocato l’assemblea dei gruppi parlamentari del Pd. La linea: tornare in Aula per la prosecuzione dei lavori ed evitare “di cadere nelle provocazioni”. Non solo. La segretaria dem vuole poi sentire “i leader delle altre opposizioni per valutare possibili azioni congiunte”.
E assicura che “l’opposizione sarà durissima contro riforme che scardinano l’impianto costituzionale del Paese. Non faremo passare questa aggressione come un fatto normale, quello che è successo non può passare sotto silenzio”.
Nuove proteste alla Camera
Intanto, la seduta alla Camera è ricominciata. E subito sono ricominciate le polemiche alla ripresa del lavori. Le opposizioni si sono iscritte a parlare sul processo verbale contestando il fatto che riguardo alla rissa di ieri si parli di ‘disordini’. “Ovviamente – ha detto il deputato dem Federico Fornaro – quello che è successo ieri non è sintetizzabile nel verbale con la parole ‘disordini’: il combinato disposto soprattutto riguardo l’ultima fase della seduta è una aggressione. È una questione di chiarezza tra di noi”. Il vice presidente di turno, Sergio Costa, ha ricordato che il processo verbale non riporta le parti in cui la seduta è sospesa. “Non sono stati disordini ma un’aggressione squadrista”, ha detto Marco Pellegrini di M5S. “Dalla citazione della X Mas alle aggressioni il passo è stato breve e non si può dire che il deputato Donno ha aggredito Calderoli. Saranno le immagini a dire chi ha fatto un’aggressione ad un deputato inerme che era stato bloccato dai commessi”.
Il leghista Crippa, la X Mas e Bella ciao
Le polemiche continuano. Questa volta sono le dichiarazioni del vicesegretario leghista Andrea Crippa sul gesto della ‘Decima’, mimato ieri in Aula dal suo collega Domenico Furgiuele, a far salire la tensione a Montecitorio. Se per me il gesto della Decima è un gestaccio? “Per me lo è di più cantare ‘Bella ciao’, perché il comunismo ha portato a milioni di morti. Purtroppo in questo Parlamento esistono ancora i comunisti”, le parole del numero due di Matteo Salvini stigmatizzate in Aula dal vicepresidente del M5S Riccardo Ricciardi.
“Leggere queste cose è una roba che non sta in cielo né in terra. È una vergogna, dovresti uscire da quest’Aula e vergognarti”, urla Ricciardi. Scoppia un nuovo parapiglia in Aula. I deputati di opposizione iniziano a intonare “Bella ciao” per poi scandire in coro “Fuori i fascisti dal Parlamento”. La seduta, ancora una volta, viene sospesa.
Premierato in Senato, le opposizioni sventolano il Tricolore
Sono ripresi anche i lavori in Senato sul ddl sul premierato ma è mancato il numero legale con conseguente sospensione della seduta per 20 minuti. Notando l’assenza di numerosi senatori della maggioranza, Beatrice Lorenzin al secondo voto dell’aula ha chiesto la verifica del numero legale. La vicepresidente Licia Ronzulli ha dovuto constatare l’assenza del numero sufficiente di senatori ed ha sospeso la seduta.
La seduta è poi ripresa tra le proteste. All’esame gli emendamenti all’articolo 7. Ma i senatori delle opposizioni hanno sventolato in Aula il Tricolore e in risposta i colleghi della maggioranza hanno intonato l’Inno di Mameli durante il voto degli emendamenti al premierato. La vicepresidente Ronzulli ha sospeso la seduta un’altra volta.
Ma le proteste non si fermano. Contro l’aggressione al deputato Leonardo Donno, i senatori delle opposizioni hanno occupato i banchi del governo nell’aula di Palazzo Madama mostrando le bandiere italiane, “l’azione è avvenuta dopo l’intervento del capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, che ha detto ‘la Repubblica non può essere umiliata da chi non accetta che gli si consegni il tricolorè”, si legge in una nota del Movimento.
(da agenzie)
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