G7, LOTTA AL PROTEZIONISMO NEL DOCUMENTO FINALE, SUCCESSO PER L’ITALIA
TRUMP E MERKEL DISERTANO LE CONFERENZE STAMPA FINALI… STALLO SUL CLIMA, MACRON E MERKEL INCALZANO TRUMP… STAMANE IL VERTICE CON I PAESI AFRICANI SUL TEMA MIGRAZIONI
Quello di oggi è il secondo e ultimo giorno di quello che è stato definito “il G7 più impegnativo degli ultimi anni”.
Dopo la prima giornata di vertice, conclusasi con l’accordo sul terrorismo, restano ancora divergenze tra i leader riguardo al clima, alla questione migranti e al commercio internazionale.
Secondo le prime indiscrezioni sul dossier finale del G7, è stata raggiunta un’intesa comune sul nodo della lotta al protezionismo.
Stallo invece sul rispetto degli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici: agli Stati Uniti è stato concesso più tempo per prendere una decisione.
Niente conferenza stampa finale per Trump e Merkel.
A sorpresa, la cancelliera tedesca e il presidente americano non parleranno al termine della seconda giornata di lavori del G7. Merkel avrà solo un breve colloquio con i giornalisti tedeschi e non con la stampa internazionale.
Trump invece lascerà Taormina dopo il pranzo di lavoro con gli altri leader, per recarsi alla base di Sigonella, dove parlerà in quello che secondo il suo portavoce Sean Spicer “non sarà solo un messaggio alle truppe” Usa.
Poi l’imbarco sull’Air Force One che lo riporterà con la first lady Melania a Washington. Al suo posto, parleranno con la stampa il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, generale H.R. McMaster, ed il direttore del Consiglio economico, Gary Cohn.
Decisioni insolite, che sottolineano il gelo tra i due leader dopo le polemiche emerse ieri in seguito ad alcune dichiarazioni di Trump, che ha definito i tedeschi “molto cattivi” sul commercio internazionale.
Si terranno invece regolarmente le conferenze del premier italiano Paolo Gentiloni alle 15, e a seguire, salvo cambiamenti di programma, quelle del presidente francese Emmanuel Macron, del premier giapponese Shinzo Abe e del premier canadese Justin Trudeau.
Già nella giornata di ieri si era capito che le chance erano quasi nulle di vedere Trump davanti alla stampa. Soprattutto dopo le rivelazioni delle ultime ore di Washington Post e New York Times che sembrerebbero aggravare la posizione del genero del presidente, Jared Kushner, nella vicenda del Russiagate. E Trump non vuole chiudere il suo primo lungo viaggio all’estero con un incontro con i giornalisti che potrebbe metterlo in serio imbarazzo davanti al mondo intero. The Donald eviterà anche domande scomode sui rapporti con la Germania e sulle sue parole sui tedeschi “molto cattivi”.
Sorprende ancora di più la decisione di Angela Merkel di non incontrare i giornalisti. La cancelliera avrà solo un breve colloquio con i giornalisti tedeschi, non con la stampa internazionale. Si rincorrono le ipotesi per spiegare la decisione, ma a prevalere è l’interpretazione di non voler entrare nel durissimo scontro che ieri ha raggiunto il punto più alto proprio con Donald Trump, dopo la discussione, definita “vivace e franca” dalla Merkel, sulle accuse del presidente americano sulle pratiche commerciali di Berlino.
Clima.
Secondo alcune fonti al G7, dopo “un confronto franco e onesto” sulla questione del clima ci sarà “un’unica dichiarazione a sette” al termine del vertice, nella quale i sei altri partner si impegneranno “a lasciare più tempo agli Stati Uniti per prendere una decisione sull’accordo di Parigi”. Una presa d’atto dello stallo sul tema del rispetto dell’accordo sui cambiamenti climatici. Indiscrezione confermata da un tweet di Donald Trump, che meno di un’ora prima dell’inizio delle prime conferenze stampa ha scritto: “Prenderò la mia decisione sull’accordo di Parigi la settimana prossima”.Proprio la discussione sul clima è stata definita “difficile, o piuttosto molto insoddisfacente” dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha specificato che “non ci sono segnali finora se gli Stati Uniti rimarranno o meno nell’accordo di Parigi”, definito “così importanti che non dovrebbero ammettere compromessi”.
Commercio internazionale.
“Abbiamo avuto discussioni molto dure sul commercio. Penso che abbiamo trovato una soluzione ragionevole. Ci impegniamo a un sistema basato sulle regole. E vogliamo far sì che il Wto abbia successo”. Queste le parole di Angela Merkel sul negoziato sul commercio estero e i surplus commerciali, che ha aggiunto: “Insieme manterremo i nostri mercati aperti rifiutando il protezionismo, ma anche le pratiche commerciali scorrette”, ha aggiunto. Sul tema, il nodo riguardava la decisione di includere o meno nel documento finale una condanna ad “ogni forma di protezionismo”. Gli Stati Uniti, pur continuando a prediligere la strada degli accordi bilaterali, avrebbero accettato che nel comunicato finale sia inserita l’espressione “lotta al protezionismo”. Un traguardo che, secondo fonti diplomatiche, è un grande successo della presidenza italiana e del G7 nel suo insieme.
Migranti.
Il tema è ancora in discussione nella riunione di oggi, ma da quanto trapela da Taormina c’è consenso sulla formulazione degli impegni sui migranti nel comunicato finale dei Sette. Non vi sarà tuttavia un documento separato, allegato al comunicato, contenente un piano per la gestione dei flussi migratori.
Caso Russia-Ucraina.
All’ordine del giorno anche una discussione sulla crisi tra Russia e Ucraina: nel dossier finale i Sette Grandi si impegneranno a prendere “ulteriori azioni” nei confronti della Russia, se non rispetta gli accordi di Minsk sull’Ucraina. Sulla necessità di non levare le sanzioni a Mosca ci sarebbe quindi anche l’accordo degli Usa.
Il vertice con i Paesi africani.
Il programma di stamattina prevedeva all’hotel San Domenico una sessione “outreach” dedicata al tema delle grandi migrazioni. Presenti i leader di Tunisia, Niger, Nigeria, Kenya ed Etiopia, alcune organizzazioni internazionali, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale. Assente la premier britannica Theresa May, ripartita ieri pomeriggio per seguire da vicino le indagini sulla strage avvenuta lunedì a Manchester. Al termine del vertice, foto di gruppo in giardino, prima dell’inizio del nuovo vertice tra i ‘Sette Grandi’.
Ad aprire i lavori il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “Già Taormina e la Sicilia dicono quanto è importante per noi il rapporto con l’Africa, ci troviamo nel cuore del Mediterraneo e oggi la discussione si concentra sull’esigenza di partnership a tutto campo tra G7, organismi internazionali e Paesi africani”. Il premier ha aggiunto che “oltre all’innovazione della produttività “, all’Africa servono “infrastrutture di qualità e investimenti per lo sviluppo del capitale umano”, per poi ricordare che il prossimo G20, in programma il 7 e 8 luglio in Germania, “avrà una linea di continuità con l’incontro di oggi, dedicando attenzione particolare all’Africa e all’attrazione degli investimenti”. Il primo ministro italiano ha sottolineato come l’agenda del G7 debba dialogare “con quella per lo sviluppo per l’Africa, l’agenda 2063, che è un caposaldo strategico per lo sviluppo del Continente”.
(da “La Repubblica”)
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