GAZEBARIE ROMA: “GIA’ 30.000 VOTANTI, IN ALCUNI SEGGI ABBIAMO FINITO LE SCHEDE”. E SILVIO MINACCIA: “ORA LA COALIZIONE SALTA IN TUTTA ITALIA”
BERLUSCONI: “I GAZEBO LI HANNO CHIESTO SALVINI E LA MELONI, ORA DISERTANO”… L’ULTIMA DI SALVINI: NASCONDERSI IN UN LISTONE UNICO PER NON FARSI CONTARE… ORA VA A BUSSARE ALLA PORTA PERSINO DI FITTO… LA MELONI HA PERSO IL TRAM, PER GUIDARE IL CENTRODESTRA BISOGNA AVERE LA PATENTE
Veri o falsi che siano, i risultati del primo giorno delle gazebarie volute da tutti e poi boicottate da Lega e Fdi, sono comunicati in serata dal Comitato organizzatore in una nota:
“La risposta agli scettici la stanno dando i romani. Alle 18, orario di chiusura dei gazebo è stata stimata un’affluenza tra le 29-31.000 persone. Una partecipazione oltre ogni aspettativa già per il primo giorno, tanto che alcuni seggi hanno dovuto chiudere anticipatamente avendo terminato le schede. Ecco perchè domani il kit dei gazebo sarà rifornito di schede aggiuntive».
«Spero che tanti altri cittadini andranno a esprimere la loro opinione domattina – aggiunge Bertolaso – Poi domani sera avremo i risultati definitivi, ma quel che è certo è l’avviso di sfratto al malgoverno di questa città ».
Poche ore prima Berlusconi, in visita ai seggi aveva dichiarato: «Bertolaso sono sicuro che vincerà al primo turno perchè i romani hanno buon senso».
A questo punto indietro non si torna, insomma. E a chi gli chiede notizie sulle intenzioni della Meloni risponde: «L’ho sentita questa mattina, mi aspetto che mi dica cosa vuole fare. Auspico che si aggreghi a questa nostra campagna con Bertolaso candidato sindaco». Sottointeso: se non lo fa, andiamo avanti da soli.
La Meloni ora frena: «L’unica possibilità che io corra è che lo faccia per vincere. E per vincere dobbiamo starci tutti, Lega e Storace compresi».
Ma se Berlusconi non è d’accordo, ovvio che la Meloni non va a bruciarsi.
Ma non è tutto, stavolta Silvio ha nel mirino Salvini.
«A questo punto la coalizione salta in tutta Italia» avrebbe minacciato il leader azzurro.
Salvini ormai ne spara una al giorno, ora ipotizza un centrodestra alternativo che a Roma sarebbe battezzato con uno spericolato asse Storace-Marchini ma che in tutta Italia potrebbe vedere persino un accordo con Raffaele Fitto.
Un delirio da fantascienza.
A cui si aggiunge una condizione chiesta da Salvini alla Meloni: un listone unico del centrodestra a Roma dove infilare qualche suo uomo senza esporsi alla brutta figura di presentare la lista Noi con Salvini che prenderebbe percentuali minime.
Ovviamente la Meloni non ci sta, vuole una lista di partito in grado di sfruttare il «traino» della candidata.
E neanche a farlo apposta, proprio oggi il sondaggio Ipsos di Pagnoncelli, certifica l’aggancio di Forza Italia (13%) alla Lega (13,2%) a livello nazionale .
Qualcuno continua a parlare di leadership senza averne titolo, dopo aver perso il 3% in pochi mesi.
Un manicomio.
(da agenzie)
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