GENOVA, IL CORAGGIOSO ASSESSORE PADANO CHE NON FA RISPETTARE LA SUA ORDINANZA
VIETA IL POSSESSO DI BOTTIGLIETTE DI BIRRA AI RAGAZZI DELLA MOVIDA MA SE SONO MILLE TIFOSI MEGLIO FAR FINTA DI NON VEDERE
La notizia è fondamentalmente calcistica e riguarda una improvvisa e imprevista contestazione dei tifosi del Genoa ieri sera in piazza De Ferrari a Genova.
L’appuntamento era in programma, ma non nei termini in cui si è svolto, con la presenza di un migliaio di persone, fra le quali i militanti della “Brigata Speloncia”, una delle correnti più estreme del tifo organizzato.
E quindi le contestazioni a Enrico Preziosi, culminate con l’incendio di due poster del presidente in cui era raffigurato il suo volto a cui si sovrapponeva il cartello di divieto d’accesso.
Il brindisi preceduto da fuochi d’artificio si è svolto intorno alla mezzanotte, in coincidenza dei 124 anni della fondazione della società rossoblù.
Poi hanno cominciato a circolare le birre, portate e vendute su carrelli dei supermercati, davanti a tre vigili urbani che non sono intervenuti.
E qui l’affare diventa politico perchè l’assessore padagno Garassino da un mese a questa parte dedica il suo tempo a vietare qualsiasi cosa in città per fare la solita marchetta ai commercianti di cui è notoriamente il referente.
Via gli ambulanti da via Quadrio perchè sono più estetici 20 parcheggi, via gli immigrati da Sottoripa in tarda serata perchè occupano il suolo abusivamente, via gli artisti di strada perchè suonano, basta con i locali rumorosi (ovviamente se gestiti da stranieri), stop alla vendita e persino al passeggio con una bottiglia di birra dopo le 17, fino a distinguere tra movida “buona e cattiva” (ovviamente la decide lui la classificazione).
Ebbene ieri sera a fronte di una palese violazione del suo regolamento (sia per la musica ma soprattutto per la vendita ostentata di birre) non è “prontamente intervenuto” per multare i trasgressori.
Essendo un migliaio di tifosi incazzati (e italiani) meglio far finta di nulla, lui non è sceso dal letto per guidare la carica dei viglli per il “decoro” della città , meglio evitare di prendersi due sberle.
In ogni caso Genova ringrazia i tifosi rossoblu: almeno hanno restituito per un paio d’ore un volto umano a una città dove qualcuno vorrebbe imporre il coprifuoco.
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