GENOVA, LA MULTA LEGHISTA AI POVERI CHE FRUGANO NEI CASSONETTI E’ UN FLOP: APPENA 2 MULTE PAGATE SU 217 IN DUE ANNI
COME AVEVAMO DENUNCIATO: UNA MISURA INUTILE E VERGOGNOSA PER UMILIARE CHI CERCA NEI RIFIUTI QUALCOSA CON CUI CAMPARE… E ORA IL M5S DENUNCIA IL COMUNE ALLA CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE DA ATTIVITA’ DI POLIZIA
Due multe pagate su 217 emesse, per un’entrata di un centinaio di euro in oltre due anni.
Sono il topolino partorito dalla norma del comune di Genova, voluta dalla giunta del sindaco leghista Marco Bucci, che punisce chi fruga nei cassonetti in cerca di cibo.
Già dal 2011 l’articolo 28, comma 1 del regolamento di polizia urbana prevede una sanzione di 200 euro per chi bivacca in luogo pubblico, applicata per la prima volta lo scorso luglio a un senzatetto che dormiva sotto i portici del centro.
A marzo 2018, la maggioranza di centrodestra ha “aggiornato” il testo inserendo una multa anche per chi “deturpa il suolo pubblico con rifiuti solidi urbani, indebitamente prelevati dai contenitori”: pena prevista, in questo caso, 50 euro.
Ma com’era prevedibile l’efficacia è risultata quasi nulla, con meno dell’1% di sanzioni riscosse da luglio 2017 a oggi.
Tanto che pure l’assessore leghista alla Sicurezza Stefano Garassino, il principale sponsor della guerra ai clochard (“Il primo che mi chiede l’elemosina lo prendo a calci nel sedere”, dichiarò in pubblico), ha dovuto ammettere il fallimento: “Da questi dati risalta che, in quanto rivolti a nullatenenti, la maggior parte dei verbali non venga pagata, riducendo in pratica l’intervento a un richiamo della persona che compie questi atti”, ha scritto in risposta a un’interrogazione del consigliere comunale M5S Stefano Giordano.
Che da parte sua ha presentato alla Corte dei conti un esposto per danno erariale, con riferimento sia all’attività degli agenti municipali, sia a quella degli uffici giudiziari.
Già , perchè per ogni persona sorpresa a rovistare la polizia è tenuta non solo a notificare la multa, ma anche a segnalare in Procura la notizia di reato con l’ipotesi di furto.
E poco importa che i pm genovesi finora abbiano sempre chiesto l’archiviazione: un fascicolo viene aperto e tanto basta, secondo Giordano, a integrare uno spreco di denaro pubblico.
“L’esposto è rimasta l’unica mossa possibile dopo che la giunta ha rifiutato ogni tipo di confronto”, dice il consigliere pentastellato a Ilfattoquotidiano.it. “Dopo appena una settimana dalla modifica del regolamento al sindaco sono state consegnate 10mila firme contrarie, che ha ignorato. Ad aprile abbiamo presentato una mozione per chiedere di modificare la delibera, bocciata col voto unanime dei gruppi di maggioranza, e a luglio, dopo il caso del clochard multato, un’interrogazione rimasta senza risposta. Eppure sappiamo per certo che anche ad alcuni assessori questa norma non va giù, perchè, oltre ad essere inutile, è un pessimo esempio per tutti. Va contro la Costituzione e i più basilari principi di civiltà , e dimostra che per Bucci gli spot vengono prima della sostanza. Con tutto quello che potrebbero fare agenti e magistrati, è davvero necessario metterli a perseguire chi fruga nei cassonetti?”, si chiede.
“È del tutto evidente che lo spiegamento di forze che comporta l’emissione di ben 217 verbali non è giustificato da quanto riscosso con l’attività sanzionatoria — scrive il consigliere Giordano nell’esposto ai magistrati contabili — In più, queste multe rischiano di essere controproducenti per la risocializzazione dei clochard sanzionati, dal momento che i pochi di loro che riescono a trovare un’occupazione preferiscono, di fronte alla prospettiva di subire azioni esecutive forzose, rimanere nullatenenti e sprovvisti di un lavoro regolare”.
“Non è un’iniziativa di bandiera, ma crediamo davvero che i soldi dei cittadini genovesi dovrebbero essere impiegati meglio — commenta — E insieme ai nostri avvocati abbiamo ritenuto che ci fossero gli estremi per ipotizzare un danno erariale. Speriamo sia un modo per mettere la giunta di fronte alle sue responsabilità ”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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