GENOVA, RABBIA IN PIAZZA: UOVA E SPUTI SUL COMUNE, MUSICA DI BACCINI E DE ANDRE’
E SPUNTA UN ALTO PREMIO BEFFA AI DIRIGENTI GIA’ SOTTO PROCESSO
Il giorno in cui un corteo di un migliaio di cittadini con in testa i cantanti Cristiano De Andrè e Francesco Baccini assedia il Comune lanciando uova, sputando addosso ai consiglieri e chiedendo le dimissioni del sindaco Marco Doria, a Genova esplode un nuovo caso legato alle retribuzioni di risultato.
La manifestazione organizzata via Facebook al grido “#orabasta cittadini genovesi uniti” ha reso ancor più caldo il clima politico.
Una delegazione con De Andrè e Baccini è stata ricevuta dal sindaco Doria che ha risposto alle critiche di immobilismo: «Ad aprile partiranno i lavori per lo scolmatore di un altro rivo, il Fereggiano, affluente del Bisagno. Io adesso non mi dimetto: l’amministrazione serve funzionante, ora».
Il sindaco in consiglio ha ringraziato il governo: «A me non interessa se verrà o no a Genova Renzi. Perchè io, in questi giorni, non mi sono mai sentito solo, così come il premier ci aveva promesso. Il sottosegretario Delrio, i ministri Galletti e Pinotti, il capo struttura D’Angelis è come se fossero qui da dieci giorni».
Ma la tensione in città resta alta.
E non contribuisce a rasserenare il clima il nuovo caso dei premi ai dirigenti comunali. Quelli andati ai tre attualmente imputati di omicidio colposo e falso nel processo per l’alluvione del torrente Fereggiano che nel 2011 uccise sei donne.
Hanno tutti ricevuto per il 2013 la cosiddetta “retribuzione di risultato”, che premia chi ha raggiunto obiettivi prestabiliti.
Cifre comprese tra i 5700 a 6800 euro per stipendi tra i 73 mila e i 93 mila lordi annui.
A sollevare questo nuovo caso è Marco Costa, papà di Serena la diciannovenne uccisa dall’esondazione mentre andava a prendere il fratellino a scuola: «Capisco i meccanismi della burocrazia ma trovo sconvolgente che non si possano bloccare, specie di fronte a chi ha anche ammesso precise responsabilità ».
Marco Costa si riferisce a Sandro Gambelli, ex capo della Protezione civile che ha confessato di aver alterato gli orari nel verbale dell’esondazione per alleggerire le responsabilità .
A processo con lui ci sono i dirigenti Gianfranco Delponte e Pierpaolo Chà .
Tutti e tre sono stati rimossi da incarichi riguardanti la Protezione civile, i loro stipendi decurtati di circa un 20% (tranne, per ora, Chà ), e l’indennità di risultato è stata concessa ma non al 100%.
Isabella Lanzone assessore al personale si trova in una posizione surreale visto che da quando si è insediata, due anni fa, ha avviato una campagna di taglio di dirigenti, riduzione di stipendi e licenziamenti per assenteismo: «Capisco la sensazione di inopportunità che possono creare queste situazioni ma si tratta di parte della retribuzione di centinaia di migliaia di lavoratori definita da norme che non possiamo cambiare. Quello su cui stiamo lavorando è cercare di aumentare lo spettro degli elementi da valutare, ancorando la valutazione non solo agli obiettivi raggiunti ma anche al comportamento complessivo del dirigente».
Michela Bompani e Marco Preve
(da “La Repubblica”)
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