GIORGETTI EVOCA LA RIBELLIONE DEL NORD CONTRO UN GOVERNO M5S-PD, COME BOSSI EVOCAVA I 300.000 SCHIOPPI BERGAMASCHI O MINACCIAVA LO SCIOPERO FISCALE PRIMA DELLE VACANZE
NON SI E’ ACCORTO CHE QUELLI STANNO A PENSARE AL CONTO IN BANCA E AI CAZZI LORO COME HANNO SEMPRE FATTO
“Chi dovesse consentire e siglare il sodalizio M5S-Pd si assumerebbe una grande responsabilità , non solo perchè verrebbe lasciata fuori dal governo la coalizione che ha vinto le elezioni a vantaggio dei secondi e dei terzi, ma ancor più perchè verrebbe escluso dall’area di governo tutto il Nord produttivo. L’esasperazione delle regioni che continueranno a tirare la carretta non so se sarà ancora contenibile”: è un Giancarlo Giorgetti in forma bossiana quello che si presenta oggi in un’intervista a Repubblica per paventare addirittura pericoli per la democrazia da un governo formato da forze liberamente elette in Parlamento.
Un po’ come i 300mila martiri bergamaschi che il Senatùr era pronto a scatenare ai bei tempi in cui ancora guadagnava i titoli delle prime pagine dei giornali.
E infatti anche Giorgetti dice che “faremo fatica a contenere certe spinte perfino secessionistiche. Penso al Veneto, per esempio, con forti propensioni autonomistiche da noi canalizzate responsabilmente nel referendum autonomista”.
Sembra proprio di essere tornati ai bei tempi in cui la Lega minacciava lo sciopero fiscale (tutte le volte, alla vigilia dell’estate) e poi puntualmente non succedeva nulla perchè il ricatto politico del momento era andato a buon fine con due sottosegretari in più.
(da agenzie)
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