GIULIA BONGIORNO: “LA RIFORMA DELLE INTERCETTAZIONI SARA’ LA FINE DEL PROCESSO PENALE”
“RISCHIO FALSITA’ E DISTORSIONI, LA RIFORMA TRADISCE IL SUO SCOPO”
“Sarà l’estrema unzione del processo penale”, “chi ha scritto questa legge non è mai stato in tribunale”. E’ il netto giudizio – in un’intervista a Repubblica – di Giulia Bongiorno, penalista ed ex deputata.
“Le leggi del ministro tradiscono sistematicamente gli obiettivi annunciati – afferma -. Prima voleva combattere la violenza sulle donne e ha svuotato di significato lo stalking, adesso dice di voler evitare abusi nelle intercettazioni e offre strumenti per pubblicazioni fuorvianti e distorte”.
Bongiorno sottolinea che nelle trascrizioni “vi sarà un’enorme discrezionalità , ai limiti dell’arbitrio, nel decidere quali intercettazioni sono rilevanti e quali no. Escludo che i magistrati italiani, pochi e con enormi carichi di lavoro, riescano a fare i controlli che richiederebbe questa legge”.
La legge “ignora anche l’insidia più ovvia di questo delicato strumento: l’ambiguità del linguaggio. Forse – aggiunge – il ministro pensa che nelle conversazioni gli interlocutori si esprimono in modo limpido? Sa quante volte si parla di mozzarelle anzichè di cocaina? E le mozzarelle saranno ritenute rilevanti o no?”.
Inoltre, “è inaccettabile il principio stesso della diffidenza nei confronti di tutti i legali. Comunque solo gli studi più strutturati avranno la possibilità di inviare i collaboratori in procura ad ascoltare ore e ore di intercettazione per appuntare quelle da ripescare”.
(da “Huffingtonpost”)
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