GIULIA BONGIORNO: “PDL SCONFITTO NON SOLO NELLE URNE: IL PRIMO COLPO E’ STATO DELLE DONNE”
“ENERGIE SPRECATE PER LE LEGGI AD PERSONAM”…”LE PRIORITA’ DEL GOVERNO SONO DIVERSE DA QUELLE DEI CITTADINI”…”LA LEGGE DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI”
Presidente, secondo lei le due ultime sconfitte elettorali della maggioranza sanciscono anche la sconfitta della politica della giustizia fin qui seguita?
Tre. Non bisogna dimenticare il 13 febbraio, quando per la prima volta si è manifestata in modo chiaro l’insofferenza verso il premier. Le donne hanno riempito le piazze spontaneamente, mosse dal desiderio, direi quasi dalla necessità , di prendere le distanze dal modello femminile proposto da Silvio Berlusconi. Quindi rivendico il primato delle donne: il primo colpo è stato il loro.
Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia della Camera e alter ego di Gianfranco Fini sulla giustizia, non ha dubbi sul peso politico di quella manifestazione
Dietro non c’erano disegni o strategie, solo l’impulso e la responsabilità di dire basta Molte scendevano in piazza per la prima volta, ma l’insofferenza era tale che non hanno potuto fare a meno di partecipare.
Poi ci sono state le urne. Quanto hanno contato le vicende processuali di Berlusconi?
Non credo abbiano avuto un peso le vicende processuali in sè, piuttosto il modo in cui lui ha scelto di comportarsi
L’attacco alle toghe non doveva essere la carta vincente?
Questa strategia ha avuto un appeal subito dopo Mani pulite. Quando emerse la consapevolezza degli eccessi nella carcerazione preventiva, mentre alcuni continuavano a solidarizzare con i pm, altri ne misero in discussione i metodi e Berlusconi intercettò questi umori, tanto che all’inizio la sua sembrò una battaglia garantista, quasi nell’interesse generale. Oggi, invece, è chiaro a tutti che quando inveisce contro la magistratura lo fa unicamente nel proprio interesse.
L’azione di questo govemo sulla giustizia muove da una premessa politica: c’è una persecuzione giudiziaria nei confronti del premier, paradigmatica di una magistratura faziosa e irresponsabile. Da qui le leggine per fermare i processi, e la riforma “epocale”. Condivide questo ragionamento politico?
Per esperienza personale, posso dire che un po’ tutti gli imputati si sentono vittime di complotti. Il punto è che se tutti si sentissero legittimati ad attaccare i giudici, a eludere i processi, a “vendicarsi”, sarebbe il caos. Berlusconi non è molto diverso da ogni altro imputato se non fosse che ha il potere di legiferare, e così tenta di farsi giustizia da sè.
In tre anni,per la giustizia è stato fatto poco o niente. Come presidente della commissione Giustizia non si sente frustrata per questo magro bilancio?
Di certo, una notevole parte di energie, di risorse e di tempo è stata impiegata per leggi pro-Berlusconi. E questo è molto grave, il Parlamento non dovrebbe mai essere utilizzato per full personali. Inoltre, poichè energie, risorse e tempo non sono illimitati, è evidente che quelli utilizzati per fare le leggi ad personam sono stati giocoforza sottratti ad altre leggi utili alla comunità L’anomalia quindi è doppia per quel che si è fatto e per quel che si è trascurato di fare.
Un po’di autocritica?
A dire il vero io ho contrastato una serie di leggi che voleva Berlusconi prima ancora della rottura tra il premier e Fini. La mia posizione aspramente critica risale alla legge sulle intercettazioni, il primo provvedimento fortemente voluto da Berlusconi. Non credo si possa dire che ho cambiato idea solo quando Fli è passata all’opposizione.
Lei è anche avvocato e di pm e giudici ne ha incontrati molti. Quante volte si è imbattuta in una giustizia “ingiusta” perchè il pm non è separato dal giudice?
Ho visto un po’ di tutto: giudici succubi dei pm, ma anche giudici e pm del tutto autonomi e indipendenti La separazione delle carriere è un principio di civiltà . ll giurista britannico Herbert Hart sosteneva che nella legge c’è una parte di facile interpretazione e una zona di penombra in cui il giudice di volta in volta esercita la sua discrezionalità . Ecco, il fatto che il giudice sia “terzo” garantisce che la discrezionalità sia esercitata in assoluta indipendenza.
La guerra presuppone che vi siano due litiganti: anche lei ritiene che la magistratura abbia le sue responsabilità ?
Che alcuni magistrati non siano stati all’altezza del loro compito è un dato certo, e un magistrato non all’altezza può creare danni gravissimi e irreparabili. Ma trovo sbagliato il concetto di guerra, e inaccettabili i toni usati. Credo inoltre che il premier attacchi la magistratura con un duplice scopo: difendere se stesso e guadagnare consensi. Mi ha colpito vedere in tv persone, evidentemente non in grado di valutare l’operato della magistratura, che insultavano giudici e pm proprio come fa Berlusconi. Finora il premier è stato abile nel fornire un bersaglio all’aggressività di quella parte di opinione pubblica che sente sempre e comunque il bisogno di avere un nemico. Un bersaglio che, guarda caso,è anche il suo. Ma ora anche questa strategia ha stancato tutti.
Mancano due anni alla fine della legislatura, se ci si arriverà : la riforma “epocale” è davvero la priorità ?
Innanzitutto, una riforma costituzionale che viene definita “epocale” sarebbe dovuta partire all’inizio e non poche settimane fa. Ma a parte questo, il problema è lo scollamento tra le priorità del governo e quelle dei cittadini Come ha ricordato anche il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, ai cittadini e al paese serve una giustizia credibile ed efficiente. Dunque è in questa direzione che bisognava e bisogna muoversi.
Stasio Donatella
(da “il Sole 24 Ore”)
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