GRILLO CANCELLA IL TOUR PER STARE VICINO A M5S, MA C’E’ CHI PARLA DI FLOP DELLE PREVENDITE
ANNULLATO IL RABDOMANTE TOUR, SOSPESE LE DATE DI NEW YORK E LONDRA… IL LEADER SCENDERA’ IN CAMPO PER LE REGIONALI
“Canceled”, “Cancelled”, “Abgesagt”, “Annullato”. Il Rabdomante tour non s’ha da fare. Non ora almeno.
Beppe Grillo doveva esordire con un novo spettacolo da portare in giro per il mondo il prossimo 13 marzo, alla prestigiosa Town Hall di New York.
Lo spettacolo non si farà . Così come non si terranno le altre date finora previste in calendario: Londra, Locarno, Zurigo, Colonia, Stoccarda, Bruxelles e Monaco.
Su tutti i siti di prevendita viene comunicata la cancellazione dell’evento.
Rimane in piedi, stando al web, solo lo show nella capitale belga.
Ma, ci viene spiegato, anche quello è da considerarsi annullato. Non si sa che fine farà il Rabdomante tour. Forse verrà riproposto dopo l’estate, in autunno.
Forse è definitivamente archiviato. Una decisione in questo senso ancora non è stata presa.
Si vocifera di un flop delle prevendite, ma quel che è certo è che il fondatore del Movimento 5 stelle non vuole lasciare soli i suoi ragazzi in un momento complicato, costellato da addii e appannamento mediatico dopo l’ondivaga strategia sul Quirinale. Soprattutto perchè all’orizzonte c’è un test elettorale non da poco, quello che porterà i cittadini di Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Umbria a rinnovare i propri consigli regionali.
Alcuni parlamentari vicini al leader spiegano che, memore delle difficoltà in Calabria e in Emilia Romagna, dove con gradazioni diverse il disimpegno del leader ha portato a risultati elettorali al di sotto delle aspettative, Grillo ha deciso di non disertare l’appuntamento con le urne, ma di scendere in campo in prima persona battendo le piazze di mezza Italia.
Nei prossimi giorni l’ex comico spiegherà le ragioni della sua scelta con un post sul blog.
In un primo momento si era studiata la fattibilità di tenere in piedi l’uno e l’altro impegno. Ipotesi poi scartata, per l’impossibilità di far coincidere gli spostamenti del tour con la pianificazione degli impegni elettorali.
Niente più teatri ma piazze, dunque. Perchè per girare il mondo c’è sempre tempo.
Le date del voto, al contrario, sono dietro la porta.
(da “Huffingtonpost”)
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