GRILLO COME BERLUSCONI : SI INVENTA IL COMPLOTTO E FAVIA IMITA FINI: “CHE FAI, MI CACCI?â€
SUL BLOG DI GRILLO CHE HA PAURA AD ESPRIMERSI IN PRIMA PERSONA UN ATTACCO A FAVIA DEGNO DELLA PRIMA REPUBBLICA: “VUOLE PASSARE A UN ALTRO PARTITO”….FAVIA RISPONDE: “LA MIA CASA E’ QUA, CHE FAI, MI CACCI?”… DI PIETRO FA IL SERVO SCIOCCO DEL COMICO GENOVESE
La guerra è dichiarata.
Da un lato Grillo, il leader del Movimento 5 Stelle, dall’altro Favia, il consigliere “ribelle” che con le due dichiarazioni ha sconvolto l’universo grillino.
Ieri si è aggiunto un altro sanguinoso capitolo allo scontro tra Favia e il vertice.
Grillo, che ancora non si espone, ha pubblicato un lungo e articolato resoconto di un giornalista freelance legato al meetup di Vicenza, Maurizio Ottomano.
Dove il messaggio che emerge è chiaro: è un complotto dell’esponente emiliano contro lo Staff.
Secca la risposta di Giovanni Favia su Twitter: “Non ho nessuna intenzione di andare nel Pd, il M5s è sempre stata ed è la mia casa” . Infine ha citato Fini e quel famoso dito puntato contro Berlusconi: “Che fai, mi cacci?”.
Ma quale fuorionda, è tutta una strategia del grillino ribelle lascia intendere Ottomano nel suo pezzo.
“La fine del mandato, prossima per Favia che è già alla seconda legislatura e quindi non più candidabile nel M5S, potrebbe essere il movente di questa intervista concordata e il “do ut des” per il passaggio ad altra formazione politica, probabilmente il PD o affini”, scrive il giornalista. Del resto, aggiune, “lui non è uno sprovveduto”.
“Anche noi avremo i nostri Scilipoti” ha detto Beppe Grillo pochi giorni fa, alla festa dei Cinque Stelle a Brescia.
Il riferimento è chiaro: “Una sorta di sillogismo per un tradimento politico di cui forse sapeva l’esistenza, ma non i termini precisi. Qualcosa era trapelato sicuramente – prosegue Ottomano -. Meno comprensibile invece che il neo-dissidente del MoVimento, giunto in pesante ritardo alla festa, non sia stato incalzato dalle telecamere di LA7 nè sia stato tentato nulla di rilevante per l’informazione, come il metterlo a confronto diretto con Grillo, alla luce del fatto che la trasmissione aveva sul campo proprio lo stesso inviato che sapeva di aver raggiunto lo scoop due mesi prima”.
E invece niente, conclude il giornalista: “Favia fu evitato accuratamente dalle stesse telecamere che avrebbero potuto completare l’opera, in modo esemplare. Niente, nemmeno una domanda, nulla”.
Anche il sindaco 5 Stelle di Parma, Federico Pizzarotti, fa un passo indietro.
Se ieri, infatti, parlava della necessità di un congresso, oggi è più cauto.
“Facciamo assemblee da anni, comprese quelle semestrali dei consiglieri regionali. E i giornali non se ne sono mai accorti?” attacca il primo cittadino.
Le sue parole sono state riprese anche dal sito di Beppe Grillo in un post dal titolo “Le vere parole di Pizzarotti”.
Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, è l’unico dei leader nazionali che difende Grillo e Casaleggio: “La verità è molto semplice: danno fastidio. Come è successo a noi, sta succedendo a loro. Si cerca di delegittimare chi dà fastidio, di denigrarlo per non affrontare il problema posto, cioè il fatto che c’è una moltitudine di cittadini che di questa classe politica non ne può più e sta protestando”.
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