GRILLO SU “AVVENIRE” PER RAGGIUNGERE ANZIANI E VECCHIA DC
UN LAVORO DI SETTIMANE PER AVERE UN’INTERVISTA SUL QUOTIDIANO DELLA CEI CHE ACCREDITI IL MOVIMENTO NEGLI AMBIENTI CATTOLICI
Sondaggi sul tavolo e un target ben preciso da raggiungere: anziani, cattolici di sinistra e vecchia Democrazia cristiana.
C’è tutta una strategia dietro l’operazione Grillo-Avvenire, ovvero dietro l’intervista rilasciata dal leader M5S al quotidiano dei vescovi.
Si tratta di un piano elettorale e post elettorale.
Da una parte conquistare quei segmenti dell’ala moderata e dall’altra parte coltivare un rapporto con l’establishment d’Oltretevere che potrà diventare essenziale nel caso di un governo 5Stelle.
Oggi a Montecitorio, nei piani alti dei mondo pentastellato, si ricorda per esempio il caso Prodi, il cui governo fu molto indebolito dall’ostilità della chiesa.
“Non è un caso se Virginia Raggi, al contrario di Ignazio Marino, ha subito instaurato un buon rapporto con il Vaticano. Stiamo attenti a certi equilibri”, spiega chi segue da vicino anche le vicende del Campidoglio.
Stesso discorso vale adesso sul piano nazionale e così un paio di settimane fa è iniziato un lavoro sottotraccia di accreditamento, portato avanti da alcuni autorevoli componenti dello staff del leader pentastellato.
Lavoro fatto in più tappe che hanno decretato un avvicinamento al mondo cattolico, basti pensare alle recenti parole di Luigi Di Maio contro l’apertura domenicale dei negozi, tema molto caro alla conferenza episcopale italiana.
Parole arrivate, non a caso, dopo che Avvenire ha portato avanti un’inchiesta giornalistica a più puntate sulle saracinesche alzate all’outlet di Serravalle persino a Pasqua.
Sono da segnalare, nel ricostruire il percorso pentastellato verso il mondo cattolico, anche l’esposizione di Beppe Grillo sempre a favore di papa Francesco e infine la presenza in piazza San Pietro del candidato premier in pectore M5S nel giorno di Pasqua.
Tanti segnali che puntavano dritto all’obiettivo finale: l’intervista di Beppe Grillo sul quotidiano L’Avvenire per parlare direttamente ai cattolici.
E in più, nello stesso giorno, si espone anche il direttore di Avvenire Marco Tarquinio che al Corriere della Sera, precisando successivamente che parlava a titolo personale e non a nome dell’editore, spiega come “sui grandi temi ci sia una grande sintonia tra i cattolici e i 5 Stelle”
I grillini incassano il risultato e osservano: “In questo caso conta più il contenitore che il contenuto”.
In che senso? “In un momento in cui — viene spiegato a taccuini chiusi — il Pd accusa con insistenza il Movimento 5 Stelle di essere una forza populista, il nostro capo ottiene ampio spazio sul quotidiano dei vescovi per parlare di povertà e reddito di cittadinanza”.
E in effetti, al di là delle stoccate contro l’Unione europea, viene prestata molta attenzione a questi due temi che possono avere particolare appiglio tra i cattolici mentre sui temi etici, come il testamento biologico, Grillo rimane vago, ci gira intorno: “Il Movimento non può essere connotato ideologicamente neppure su questioni definite etiche”. Eppure gli iscritti al blog, interpellati sulla legge riguardo il fine vita, si sono espressi a favore dell’eutanasia.
Il leader pentastellato però non ne parla, forte del fatto che nelle ultime settimane, sulla scrivania della Casaleggio Associati e in mano allo stesso Grillo, sarebbe arrivato un sondaggio in cui si indica che il 21 per cento dell’elettorato dei Cinque Stelle è formato da cattolici praticanti.
Una percentuale alta, forse inattesa in queste proporzioni, che ha avvicinato due mondi – quello pentastellato e quello cattolico – che già si “corteggiavano” a vicenda da tempo. Adesso Grillo vuole ampliare questo bacino di elettori, utilizzando come si evince nell’intervista ad Avvenire toni più moderati, che si sposano bene anche con l’idea del leader di utilizzare sempre meno la piazza.
Tuttavia Luigi Di Maio, che in giornata ha rilasciato un’intervista a InBlu, il network delle radio cattoliche italiane, interpellato alla Camera precisa che “non c’è nessuna tattica nè strategia, anche perchè come vedete è stato tutto molto naturale. Ci sono stati degli apprezzamenti reciproci su una serie di posizioni. Si conducono le battaglie con le persone che ci credono”.
Anche Alessandro Di Battista interpellato dall’Ansa spiega: “Con il Vaticano siamo dei buoni vicini, ognuno con la propria autonomia. Ma vedere che le nostre linee politiche, portate avanti dal primo giorno che siamo entrati in Parlamento, sono condivise, senz’altro ci fa piacere”.
In questo modo i due frontman grillini sminuiscono la portata dell’operazione, sono stati chiamati a farlo per non scontentare tutto quel mondo laico M5S che invece potrebbe non apprezzare questo scambio di endorsement.
(da “Huffingotnpost”)
Leave a Reply