I FONDI DEVIATI DI MADAME LE PEN
L’UFFICIO EUROPEO ANTIFRODE: “RESTITUISCA 339.000 EURO INCASSATI ILLEGALMENTE”… LA MAGISTRATURA INDAGA SU POSSIBILI FINANZIAMENTI ILLECITI AL FRONT NATIONAL
In passato qualcuno ha anche proposto di togliere lo stipendio agli europarlamentari euroscettici più virulenti, a tutti i Salvini e Le Pen che vomitano fiele sull’Europa godendo di una retribuzione lorda mensile pagata dall’Europa stessa che parte da 8213,02 euro mensili (più altrettanti divisi in varie voci)
E’ un istinto magari comprensibile, ma non sarebbe stata una buona idea. Si sarebbe trattato di un pessimo segnale, perchè il patto a dodici stelle ha fra i suoi valori la libertà di pensiero e il rispetto degli altri.
Dunque non si può penalizzare nemmeno un Salvini.
Non contenti di fare la guerra all’Europa coi soldi dell’Europa, nella banda euroscettica c’è chi cerca di fare un poco di cresta quando capita.
I segnali sono molteplici e frequenti, a partire dalle apparizioni lampo nei palazzi comunitari sino alle mezze giornate che contano come fossero intere.
A studiare i resoconti di Votewatch.com scopri gente che non si vede mai, ma che risulta presente a oltre l’80 per cento delle votazioni.
Sarebbe interessante sapere come fanno, se solo cadesse l’omertà reciproca che nasconde i cattivi comportamenti.
I controlli interni sono pilotati da infrastrutture che dipendono dai deputati. Non sempre si sa quello che si dovrebbe. Purtroppo.
Qualcuno, però, non la fa franca.
La stampa francese scrive che l’Unione europea ha formalmente chiesto a Marine Le Pen, l’euroscettica che cerca finanziamenti russi per fare battaglia in Francia e contro l’Europa, di restituire ben 339 mila euro di soldi spesi senza averne diritto.
La richiesta è arrivata dall’ufficio europeo antifrode (Olaf) di Giovanni Kessler che ha raccomandato al Parlamento di farseli ridare.
Il dossier è andato in copia anche alla magistratura francese che ipotizza il reato di illecito finanziamento del partito.
I soldi, corrispondono agli stipendi pagati a due membri dello staff della Le Pen tra il 2010 ed il 2016. “Indebitamente”, si nota, perchè la coppia di funzionari risulta aver lavorato per il Front National nella terra dell’Esagono e non per il Parlamento europeo fra Strasburgo e Bruxelles. Non si può ed è illegale.
Per farla breve, la presunta nuova Pulzella che vuole salvare la Francia dai cattivi e naturalmente “occhiuti” eurofunzionari ha consumato i contributi che l’assemblea attribuisce ai suoi membri per fare politica in casa.
Denari dei contribuenti versati per l’Europa che sono divenuti obolo per le campagne populiste della Le Pen.
Pecunia che olet, questa. Almeno sino a che non venga rimessa nella casse da dove viene per essere utilizzata per cause legate all’interesse comune collettivo e non di quello particolare.
(da “La Stampa”)
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