I FURTI AL SUPERMERCATO AUMENTATI DEL 10% IN UN ANNO
LA CRISI ECONOMICA UNA CAUSA DELL’AUMENTO… IL 50% DEI FURTI OPERA DEI CLIENTI, IL 28,4% DEI DIPENDENTI, IL RESTO DI BANDE ORGANIZZATE… OGNI ANNO SPARISCE MERCE PER 3 MILIARDI DI EURO
Ormai siamo di fronte a un allarme non solo prezzi, ma anche furti. Le “differenze inventariali”, come sono chiamate dalle grandi catene distributive, ovvero gli ammanchi dagli scaffali stanno raggiungendo cifre vertiginose, pari a 3 miliardi di euro l’anno, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente.
Secondo una stima della Ceckpoint System, l’agenzia internazionale che studia le soluzioni contro i furti dei negozi, è un fenomeno sicuramente collegato alla crisi economica, a cui è quasi impossibile far fronte. E’ poi una catena, in quanto le perdite che subisce la grande distribuzione a causa dei furti, viene dalla stessa recuperata, aumentando i prezzi dei prodotti.
E’ stato calcolato che ogni famiglia spende circa 157 euro l’anno in più per ammortizzare i costi dei furti subiti dal supermercato sotto casa.
In pratica il cliente onesto paga la perdita derivata da quello disonesto, queste sono ormai le regole del mercato.
La media dichiarata dai marchi più famosi si aggira intorno all’1,4% del fatturato, una somma enorme se si considera che l’utile medio di una catena di supermercati non supera l’1%.
Nei piccoli supermercati poi, dove non esistono sofisticati sistemi di sicurezza, la differenza inventariale incide fino al 3-4% del fatturato.
Difficile difendersi, anche perchè la metà dei prodotti più sensibili rimane ancora non protetta.
Le grandi città sono le mete più bersagliate: in testa Roma, seguono Milano, Catania e Palermo.
I super di provincia se la cavano invece ancora, con il miracolo di Ancona, nessun ammanco.
Nel market c’è la ragazza che si rifà il trucco gratis e il pensionato che pianifica la spesa settimanale.
Metà dei furti, infatti, sono opera dei clienti, seguono i dipendenti con il 28,4%.
Poi ci sono le bande di ladri di professione che stazionano fissi nei super e accettano prenotazioni a basso costo. Tu paghi il 30% del costo di un articolo e loro si procurano quello che hai ordinato con tecniche collaudate, tipo lo zaino isolato con la stagnola che annulla le etichette magnetiche.
Quali sono i prodotti più ricercati?
In testa con il 22% le lamette da barba, col 15% le cartucce di inchiostro, col 10% il parmigiano reggiano.
Nell’ultimo anno sono aumentati del 21% i furti di vini e liquori e del 10,8% quelli di carne e formaggi. D’inverno poi si raggiunge l’apice dei furti, approfittando di giacconi capienti.
Mentre una volta, fanno notare i responsabili dei supermercati, sparivano prodotti di bellezza, videogame, cd musicali e lamette, ora vanno di più i generi alimentari, carne, formaggi e salumi. Come se si fosse passati dai generi voluttuari a quelli di prima necessità .
Fa notizia che in tre casi su dieci il responsabile sia un dipendente del negozio… evidentemente gli stipendi sono bassi o si coglie l’occasione per fare la spesa gratis.
In ogni caso, al di là delle responsabilità personali, non si può negare, sottolinea la ricerca, che la crisi economica stia portando tanti italiani a oltrepassare la soglia del rischio.
E non è certo un buon segno che tanti cittadini stiano arrivando a questo.
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