I GILET GIALLI RESPINGONO LA CORTE DEI 5 STELLE
DI MAIO INCONTRA SOLO IL GILET GIALLO CHALENCON CHE LO GELA: “NESSUNA ALLEANZA”… NESSUN INCONTRO CON GLI ALTRI DUE LEADER NICOLLE E DROUET
“È appena terminato l’incontro tra Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Christof Chalencon, uno dei leader dei gilet gialli nella periferia di Parigi. Molte le posizioni e i valori comuni che mettono al centro delle battaglie i cittadini, i diritti sociali, la democrazia diretta e l’ambiente”. È questo il commento dell’ufficio stampa del vicepremier sull’appuntamento parigino.
A gelare l’entusiasmo dei 5 stelle ci pensa però lo stesso Chalencon che alla domanda del quotidiano Le Parisien su una possibile alleanza con il M5S per le europee risponde: “Niente affatto”.
E aggiunge: “La nostra lotta è molto mediatizzata” in Italia e “volevamo incontrarli. Abbiamo accettato perchè volevamo scoprire questo partito e capire bene il suo posizionamento politico rispetto alla Lega. Di Maio ci ha assicurato che ci saranno liste separate alle elezioni amministrative ed europee. E questo ci piace”.
Quelli incontrati dal vicepriemier e da Di Battista rappresentano solo una frangia del movimento dei gilet gialli.
Infatti due dei principali leader, Maxime Nicolle e Eric Drouet, hanno escluso qualsiasi incontro. Drouet si dice “contrario ad ogni iniziativa politica fatta in nome” delle casacche gialle.
“Secondo fonti italiane, Di Maio avrebbe sollecitato un incontro a Parigi – ha dichiarato Maxime Nicolle -. Posso dirvi che nè il sottoscritto, nè Eric Drouet, nè Priscilla Ludosky (tra i principali leader delle casacche gialle, ndr), siamo stati contattati. Se fosse confermata, sappiate che si tratta di un’iniziativa autonoma di una parte politicizzata che non rappresenta il movimento dei gilets jaunes. Il nostro movimento è strettamente apolitico e non intende presentarsi alle europee. Se Di Maio mi chiama non alzo nemmeno il telefono”.
Il controverso militante dei gilet gialli, regolarmente accusato di far circolare false informazioni e teorie del complotto sulla rete, ritiene che tutti coloro che si candidano alle elezioni Ue, come l’ex portavoce, Ingrid Levavasseur, “sono fuori dal movimento”.
Conferma poi l’intenzione di organizzare una mobilitazione al confine franco-italiano per coinvolgere nuovi gilet gialli in una sorta di lotta comune transnazionale. Quanto ad una possibile discesa in campo, non lo interessa.
“Non siamo per un sistema parlamentare ma per una forma di democrazia diretta ispirata al modello svizzero, con l’introduzione nel lungo termine di 2-3 referendum di iniziativa popolare (Ric). Per il breve termine chiediamo più potere d’acquisto e nel medio un taglio dei privilegi, delle rendite, delle pensioni dorate dei funzionari”.
L’attivista meglio noto sui social con lo pseudonimo di Fly Rider si dice però contrario alla possibilità di un referendum promosso da Emmanuel Macron in concomitanza con le europee del 26 maggio: “Non ha senso perchè non include le nostre rivendicazioni”. E riferisce che sporgerà denuncia contro un gruppo di poliziotti che lo avrebbero minacciato di morte.
(da “Huffingtonpost”)
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