I GRILLINI INIZIANO A LITIGARE: BEPPE SE LA PRENDE CON I GIORNALISTI, LA BASE CON IL NEO SINDACO DI PARMA
IL COMICO GENOVESE CONTRO I CONDUTTORI DI TALK SHOW: “HANNO INVENTATO L’INFORMAZIONE A CIRCUITO CHIUSO”… I MILITANTI 5S A PIZZAROTTI: “NON HAI VINTO TU”
“È sempre più estraniante guardare cicciobombi e labbra turgide, megafoni dei partiti nelle televisioni nazionali, nei telegiornali, nei talk show. Il loro lavoro di portavoci e anfitrioni, finora, lo hanno svolto egregiamente, hanno trasformato personaggi come Lupi, Formigoni, Alfano, Veltroni, Alemanno, Fini in giganti della politica. Li hanno tenuti in vita”.
Beppe Grillo sul suo blog, il giorno dopo l’attacco al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, si scaglia contro i giornalisti tv, accusati di essere al servizio dei partiti.
“I conduttori sono animali domestici (pappagalli?) – si legge nel post – dimenticati dal padrone dopo un trasloco”.
E sempre il blog di Grillo diventa il luogo nel quale si accendono, a soli due giorni dal voto, i primi contrasti all’interno del movimento.
I militanti più agguerriti, infatti, usano la Rete per criticare la presa di posizione del neosindaco di Parma, Federico Pizzarotti, che in un’intervista a Repubblica ha detto: “Grillo ha aperto una strada, ma a Parma hanno eletto noi”.
Pertanto, se il comico genovese “vuole venire per un saluto – dice il sindaco- ci farà piacere. Comizi di ringraziamento no, porterebbero via tempo”.
Pizzarotti “è solo un portavoce – fa notare Paolo B. – quindi sbaglia a dire ‘ho vinto io’, contraddice alla radice l’idea del M5s. Se davvero pensa di essere il sindaco nel sensoclassico del termine e non in quanto portavoce del M5S e dei cittadini di Parma, è fuori strada e mette tutti in difficoltà “.
Altri sono più diretti. “Caro Pizzarotti, a Parma hanno vinto i cittadini. Non è la tua vittoria, devi essere riconoscente a vita dell’opportunità che ti ha dato Grillo, poichè lui è il promotore di tutto questo. Viva viva Grillo”, grida al mondo Alessandro D. da San Teodoro.
Il programma del M5s per la tv.
Riferendosi ai talk show, il comico scrive sul blog: “I loro studi, dove hanno manipolato per decenni l’opinione pubblica, sono spogli, tristi. I partiti vi inviano figure di secondo piano, per fare presenza. I conduttori sono costretti a intervistarsi tra di loro, a scambiarsi opinioni di cui non frega niente a nessuno. Santoro intervista Lerner. La Annunziata intervista Santoro. La Gruber intervista Mieli. Hanno inventato – conclude – l’informazione a ciclo chiuso”.
Grillo, poi, ricorda le proposte del Movimento 5 Stelle, che prevedono tra l’altro di vietare ai privati di possedere più del 10% di una tv nazionale e per vendere due canali Rai.
“Ci vediamo in Parlamento”, conclude il post a proposito della riforma della televisione che Grillo intende portare avanti.
Innanzitutto “nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%”.
Ma c’è di più: le frequenze televisive vanno assegnate attraverso un’asta pubblica ogni cinque anni; abolizione della legge del governo D’Alema che richiede un contributo dell’uno per cento sui ricavi agli assegnatari di frequenze televisive; vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali televisivi pubblici; un solo canale televisivo pubblico, senza pubblicità , informativo e culturale,indipendente dai partiti; abolizione della legge Gasparri”.
“Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?).
Noi neppure”, conclude.
Le due voci della Rete.
Sul web non manca chi si schiera al fianco di Federico Pizzarotti, anche se sono pochi.
Pericle, ad esempio, condivide che il sindaco dica di non prendere ordini da Grillo. “Ha fatto bene. Ma come- chiede agli altri militanti- tutti i giorni ci attaccano con la scusa che Grillo è il padrone del M5s, praticamente una copia del Pdl, e se uno spiega che nel M5s non ci sono padroni, nè boss vi agitate?”.
La maggior parte sta con il comico genovese.
Il più drastico è Alex Scantalmassi, parmigiano. “Io non mi sento rappresentato dal neosindaco di Parma- dice- non ho votato e fatto votare uno che poi alla prima intervista parla a titolo personale, rivendicando addirittura la vittoria come sua. Pizzarotti dovrebbe rettificare le sue dichiarazioni fatte dopo il voto, deve dimostrare umiltà e ammettere di avere sbagliato”.
Secondo Scantalmassi, c’è un filo comune che lega i dissidenti grillini di Rimini e le parole del sindaco di Parma “trovo un’analogia. Usare Beppe e me e gli altri, per arrivare alle poltrone per poi presentarsi come ‘i grillini che pensano’ da soli vuol dire tradire il metodo. Occhio che ci metto un attimo a prezzarvi per quello che siete”, è l’avvertimento alla giunta e ai consiglieri neoeletti.
Insomma, il clima è surriscaldato.
Qualcuno, come Gerardo S. da Vaglio, in Basilicata, cerca di spegnere gli ardori. “Hei, heià embè, che ci sta prendendo a tutti quanti?”, chiede il ‘pacificatore’.
Federico Pizzarotti, osserva, “ha espresso una sua opinione che non deve essere necessariamente interpretata negativamente.
‘Ho vinto io’- spiega ripetendo le parole del sindaco- non significa volersi smarcare da Beppe Grillo e tantomeno rinnegarlo. Questo lasciamolo dire a Fiorello e a tutti i prezzolati dell’informazione e della politica sonoramente sconfitta! Non facciamo il loro gioco”.
(da “La Repubblica“)
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