I MANGANELLI AL CORTEO DEI CICLISTI, UNA TENSIONE INUTILE E DANNOSA
IL “CRITICAL MASS” DEGENERATO IERI SERA A TORINO E UN INTERVENTO DELLA POLIZIA NEANCHE FOSSERO DEI TERRORISTI
Torino è ripiombata ieri sera in un tempo che si sperava dimenticato per sempre. Il tempo dei manganelli, della legge sospesa.
Un gruppo di ciclisti di diversa provenienza, che fanno capo perlopiù a Bike Pride – lottano per pedalare in città senza essere investiti, certo non sono pericolosi terroristi – è tornata in strada per un “Critical mass”, dopo che per tanti anni se ne erano perse le tracce.
Un corteo a due ruote ampiamente pubblicizzato da settimane.
Una manifestazione fastidiosa per gli automobilisti, se vogliamo, che li obbliga a procedere al ritmo lento della pedivella anzichè a quello veloce del pedale dell’acceleratore.
Ci può stare che, con il traffico in tilt – ma quanto poteva essere andato in tilt il traffico alle 21, all’angolo tra corso Vittorio e corso Re Umberto? – le forze dell’ordine intervengano per invitare i ciclisti a proseguire la marcia e liberare l’incrocio.
Ma ieri sera non è successo questo. Ieri sera i poliziotti hanno fatto calare i manganelli addosso ai manifestanti, pur fastidiosi.
Di fronte a reati che non ci sono stati c’è stata una reazione violenta delle forze dellìordine che non si è vista ad esempio due settimane fa, in occasione del corteo degli anarchici che ostentavano una testa di cartapesta sanguinolenta della sindaca.
Due fatti, oltretutto, avrebbero suggerito di procedere senza esagerare, ieri sera.
Uno è il cambio della guardia ai vertici della questura, che sembra quasi suggerire un “liberi tutti”, almeno fino all’arrivo del nuovo questore.
L’altro è la vicinanza con l’annunciata manifestazione del prossimo 30 marzo di anarchici e affini contro la chiusura dell’ex Asilo. Quanto è successo ieri rischia di versare nuova benzina su un fuoco che non si è spento.
(da agenzia)
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