I SIGNORI DELLE TESSERE DEL PDL: IL PARTITO CROLLA NEI CONSENSI E UFFICIALMENTE AUMENTA DI TESSERATI
PERPLESSITA’ A PARTE SUL MILIONE DI ISCRITTI PROCLAMATI DAI VERTICI DEL PDL, VI SONO PACCHETTI DI TESSERE IN MANO A POCHI…ALEMANNO, FORMIGONI, CESARO E CIRIELLI I GRANDI RACCOGLITORI
Come può il Pdl, attraversare una fase di governo così deludente, e vedere moltiplicare in due mesi il numero degli iscritti da poche migliaia a oltre un milione di tessere?
Come può esistere un partito che crolla a peso morto nei sondaggi, riuscire a recuperare una cifra vicina ai 12 milioni di euro di sottoscrittori in due mesi?
Come può questo Pdl agonizzante moltiplicare il numero degli iscritti dei partiti che solo tre anni fa, gli dettero vita? (An contava 250 mila iscritti, Fi circa 400 mi-la).
Ammesso che i dati siano veritieri (il che non è mai detto, nel gioco di tutti i partiti) una prima risposta è che, a differenza dell’entusiasmo dei leader di via dell’Umiltà , non ci troviamo davanti a una corsa degli elettori a volersi tesserare per il bellissimo partito di Angelino Alfano.
Siamo invece di fronte al più classico fronteggiamento tra correnti e capibastone, il primo eminentemente numerico, da quando il partito esiste.
Non è un caso, infatti, che, mentre ancora si attendono i dati ufficiali, già siamo in grado di “pesare” i singoli leader in regioni, province e grandi città .
Sappiamo ad esempio che il Lazio, dove si contano circa un quarto dei tesserati complessivi al Pdl, troviamo la truppa ex-aennina conseguire un certo vantaggio sugli ex-forzisti.
I “rampelliani” (famiglia politica vicina al deputato Fabio Rompelli), avrebbero dalla loro 50 mila tessere, contro le 30 mila del sindaco di Roma Gianni Alemanno, le 30 mila del sottosegretario Andrea Augello, le 15 / 20 mila del Dc Mario Cutrufo, le altre 30 mila dei gruppetti ex aennini.
Gli ex forzisti riuniti attorno al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani e Fabrizio Cicchitto conterebbero qualcosa come 100 mila iscritti.
Anche in Lombardia i dati, pur non essendo ancora ufficiali (per il conteggio definitivo si dovrà attendere la prossima settimana), ci informano che, tra i centomila iscritti, l’ala di Roberto Formigoni, ha raggiunto le 30 mila tessere, contro del 25 mila di Ignazio La Russa, con le altre divise tra le diverse anime di un partito che deve averne molte in queste settimane.
A Varese, tanto per fare un esempio, dove si conta una modesta cifra di 3 mila tesserati, se le sono già spartiti in quattro gruppi: i ciellini di Raffaele Cattaneo avrebbero mille tessere, contro le 800 degli ex An di Marco Airaghi, gli altri 800 circa di un’area laica che si riconosce in Nino Caianiello e le 300 del senatore Antonio Tomassini.
In provincia di Caserta, su 13 mila tessere, la parte del leone la fa ancora l’asse tra Nicola Cosentino e Mario Landolfi. Gli ex An vicini al deputato di Mondragone, possono contare su un pacchetto di tessere, valutato in 4500 persone, vicine al consigliere regionale Angelo Polverino.
A Napoli, invece, i signori delle tessere hanno il nome del presidente della Provincia Luigi Cesaro (anche lui vicino a Cosentino) e Luigi Nespoli, sindaco di Afragola.
Il primo avrebbe raccolto qualcosa come 40 mila tessere, distanziando alla fine il secondo.
A Salerno, invece, il presidente della Provincia Ed-mondo Cirielli avrebbe asfaltato il capocorrente riconducibile al ministro Mara Carfagna. È finita 22 mila a 3 mila.
In Calabria le tessere sono state circa 50 mila.
A Cosenza, su 15 mila iscritti, 8 mila militano per il gruppo che sostiene l’assessore regionale ai Lavori pubblici della giunta Scopelliti Giuseppe Gentile. L’organizzazione del reclutamento sul territorio può spiegare una delle scene descritta da una lettrice del Fatto, dipendete delle Poste a Cagliari.
Vale a dire l’arrivo di schiere di ragazzi pronti a registrare gruppi di nuovi iscritti Pdl. Il reclutamento organizzato, fa sì che circoli e associazioni legati a questo o a quel candidato tesserino le persone assieme una volta raccolti i dati personali.
Adesso i camion con gli incartamenti sono in viaggio verso via dell’Umiltà , pronti a ridisegnare i nuovi assetti.
Con due accortezze.
La prima: per adesso a Roma arriveranno solo le “adesioni”.
Per l’iscrizione è infatti necessario presentare anche un documento.
Per adesso, infatti, alcune delle “iscrizioni” inviate a via dell’Umiltà non hanno un volto.
Nel Lazio, per fare un esempio, ci sono circa 30 mila iscrizioni senza documento.
Nel caso di congresso, quelle tessere, seppur pagate, non conteranno.
Poco male, perchè l’ultimo paradosso di questa storia è nel fatto che, in caso di elezioni anticipate nel Pdl non si farà nemmeno in tempo a svolgere i congressi provinciali, e quindi tutto il lavoro fatto sin’ora rischia di essere stato solo un enorme spreco di denaro.
Oltre che un bel regalo, in soldi, al Pdl.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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