I TURCHI: “MA CHE C’ENTRA BERLUSCONI CON IL GASDOTTO… SI E’ AUTOINVITATO”
IL PREMIER NON VA IN ABRUZZO PER NON FARSI COINVOLGERE NELLO SFRATTO DI 5.000 TERREMOTATI CACCIATI DAGLI ALBERGHI… VA IN TURCHIA PER RIVENDICARE IL RUOLO DELL’ITALIA NELLA FIRMA DELL’ACCORDO TRA ANKARA E PUTIN, MA RIMEDIA UNA BRUTTA FIGURA… SI ERA AUTOINVITATO: “MA CHE C’ENTRA BERLUSCONI? “…. E SI SFIORA L’INCIDENTE DIPLOMATICO
Meno male che arriva Ferragosto e forse il premier si ritira una settimana tra Arcore e Villa Certosa: da come girano le cose, c’è solo da augurarsi che stacchi la spina e soprattutto non rilasci più dichiarazioni, non emetta comunicati, stia zitto e pensi a rigenerarsi.
Perchè gli elettori di centrodestra sono stanchi di brutte figure e di veline giornalistiche.
Andiamo per ordine: giovedì 6 agosto Berlusconi aveva preannunciato la solita visita in Abruzzo da “presidente capomastro” per controllare come procedono i lavori delle casette prefabbricate dei terremotati.
Improvvisamente un cambio di programma e vola ad Ankara, in Turchia. Come mai ha disertato l’Aquila?
Lo stesso giorno a 5.000 terremotati, ospiti degli alberghi della costa, arriva lo sfratto dagli hotel.
La Protezione civile li invita a sloggiare entro 24 ore, come nelle peggiori esecuzioni forzate, e a rientrare nelle case “agibili”, con la minaccia di rastrellare stanza per stanza, a cura della Guardia di Finanza, coloro che non lasciano libera la camera.
Come mai tutta questa fretta? Perchè costano un milione e mezzo di euro al giorno e lo Stato non può permetterselo.
E’ vero che erano già stati invitati a sloggiare, ma le scosse di terremoto continuano e rientrare nelle case non è così semplice.
Domanda: molti hanno perso il lavoro, negozi non ce ne sono molti aperti, di che e come vivranno? Evidentemente non frega nulla a nessuno, Bertolaso e governo in primis.
Poi conta anche il modo, un conto è concordare garbatamente, un conto operare rastrellamenti bellici.
Nell’occasione la Protezione civile sposta la consegna delle prime case prefabbricate ai “primi di ottobre” ( non più a settembre) e afferma che “non saranno certo sufficienti per tutti”, quindi occorre una graduatoria.
Ma come, se avevate detto il contrario per mesi? Semmai siamo noi da mesi a sostenere l’opposto (vedi articolo a fondo home page).
Ora ci date ragione, dopo esservi venduti in Tv il “tutti avranno una casa prefabbricata con le lenzuola linde e lo spumante in frigo”.
E i dati ora sono quelli che avevamo anticipato noi: solo 12.000 sfollati avranno la casetta entro gennaio 2010 ( nel frattempo batteranno i denti nelle tendopoli), ma almeno 40.000 resteranno a spasso, tra tende, parenti e alberghi.
Forse può essere questo il motivo per cui Berlusconi ha bucato l’appuntamento in Abruzzo?
Ma restiamo a giovedì 6 agosto, ore 20, inizia il TG5: la prima notizia, data con grande enfasi, è la firma tra il premier turco Erdogan e il russo Putin dell’accordo sul gasdotto South Stream, attraverso un protocollo di cooperazione nel settore del gas e del petrolio.
Frutto anche della collaborazione tra la russa Gazprom e l’italiana Eni, che porterà il gas russo in Europa.
Il Tg5 dà spazio al ruolo del premier italiano che dichiara: “E’ un successo del nostro Paese, la nostra azione ha portato la Turchia ad accettare questo grande gasdotto, un grande risultato della nostra diplomazia”.
Chi ha visto quel servizio (analogo ad altri Rai) può aver avuto una sola impressione: grazie al Governo e a Berlusconi che ha fatto da mediatore, l’Italia avrà il petrolio a barili.
Uno spot ineguagliabile.
Passano 24 ore e un’autorevole fonte del governo turco dichiara all’agenzia internazionale Reuter: “Gli accordi tra Mosca e Ankara erano già stati conclusi, quando il governo turco ha ricevuto un’inaspettata richiesta dell’ultimo minuto da parte di Berlusconi che voleva partecipare alla cerimonia della firma tra Erdogan e Putin. Si è creata una certa sorpresa quando ci si è accorti che Berlusconi voleva rivendicare l’accordo come un suo successo personale. E’ il tipo di cosa che avrebbe potuto innescare un incidente diplomatico, ma siccome si trattava di Berlusconi, la cosa ha fatto sorridere i due leader, anche se si è trattata di una intrusione”.
Ora ci chiediamo: valeva la pena questa sceneggiata uso interno per essere poi sputtanati a livello internazionale con una smentita di questo genere?
La vogliamo finire con questa politica degli spot senza retroterra e senza verità ?
Vogliamo portare rispetto a un elettorato che merita serietà e ai terremotati che non meritano di essere presi in giro?
Sono domande su cui vale la pena meditare a ferragosto.
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