“I VANTAGGI DI UN ECCESSO DI TESTOSTERONE IN UNA DONNA? IL POTENZIAMENTO DELLA MUSCOLATURA, MA NON C’È GRANDE DIFFERENZA NELLE GARE”: L’ENDOCRINOLOGA GIOVANNA MOTTA COMMENTA IL CASO DI IMANE KHELIF, LA PUGILE ALGERINA
“LA POLEMICA POLITICA? NON AVEVO DUBBI”… “, LA SCIENZA E LO SPORT STABILISCANO UN LIMITE”
«Prima che una questione di genere c’è un problema di regole: se una competizione esclude un’atleta e un’altra la ammette, bisogna mettersi d’accordo». Giovanna Motta, endocrinologa all’Ospedale Molinette di Torino, commenta così il caso di Imane Khelif, la pugile algerina
Quando si parla di alti livelli di testosterone in un corpo di donna il terreno, anzi, il ring, si fa scivoloso: come se ne esce? Imane è sempre stata donna e ha presentato al Comitato olimpico i suoi documenti anagrafici, oltre alla cartella medica.
«Allora siamo di fronte a una persona intersex: una donna con livelli alti di ormoni maschili. Al fine della competizione sportiva non c’è una grossa differenza: servono criteri omogenei che stabiliscano un limite al livello di testosterone».
Qual è il vantaggio di un eccesso di ormoni maschili?
«Innanzitutto il potenziamento della muscolatura. I livelli ammessi per una donna non devono essere superati, altrimenti la competizione non è più corretta. La polemica scatta nel momento in cui le regole cambiano all’improvviso da una competizione importante come i campionati mondiali, ai Giochi olimpici, che sono l’evento sportivo più simbolico».
La scienza che cosa può fare?
«Stabilire un cut off, un valore limite che renda corretta una gara. Ma non è facile e in certi casi neppure sufficiente».
Parla della tendenza umana a sfruttare le norme fino a infrangerle?
«Qualcosa del genere: stabilire un limite ai livelli di testosterone non rivela quando né per quanto tempo il limite è stato superato. Mi spiego: se per una cura o per cause naturali il testosterone di una donna sarà su livelli maschili fino ai 17 anni, lo sviluppo fisico avverrà di conseguenza. Situazione opposta se l’eccesso di testosterone termina a 12 anni».
Una donna corre dei rischi per la propria incolumità se viene presa a pugni da una intersessuale?
«No. E poi non credo che la boxe sia uno sport così violento».
(da La Stampa)
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