“I VOLI DI STATO DI SALVINI SONO STATI ILLEGITTIMI”: LA CORTE DEI CONTI GIRA GLI ATTI ALLA PROCURA PER I RISVOLTI PENALI DELLA VICENDA
ARCHIVIA INVECE L’INDAGINE PER DANNO ERARIALE NON PROVATO, MA PER SALVINI LA SITUAZIONE SI AGGRAVA: “QUEI VELIVOLI NON POSSONO ESSERE USATI PER LEGGE PER VOLI DI STATO E TRASPORTO DELLE AUTORITA’, MA SOLO PER VOLI DI ADDESTRAMENTO”
Nessuna prova del danno erariale. Ma quei voli erano “illegittimi”, e la procura ordinaria dovrà stabilire se siano stati commessi reati.
Si chiude così, con l’archiviazione ma anche con una netta censura sull’operato di Matteo Salvini e del dipartimento di pubblica sicurezza, l’inchiesta della Corte dei Conti sui voli di Stato dell’ex ministro dell’Interno, e in particolare sull’uso del lussuoso bimotore Piaggio P-180 (ribattezzato la Ferrari dei cieli) non solo per iniziative ufficiali ma anche per manifestazioni elettorali.
La procura contabile del Lazio, guidata da Andrea Lupi, ha escluso il danno erariale considerando i costi “non palesemente superiori a quelli che l’Amministrazione avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea”.
Al tempo stesso l’uso dei mezzi della polizia viene giudicato del tutto improprio. Trentacinque i viaggi che sarebbero stati autorizzati fuori dai criteri di legge: “Dal quadro normativo si rileva la possibilità dell’utilizzo dei velivoli per lo svolgimento dei compiti istituzionali ovvero di addestramento — si legge nel decreto- ma non per i cosiddetti voli di Stato, limitati salvo eccezioni al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Corte costituzionale”. E ancora: “I velivoli suddetti sono stati acquistati per finalità prettamente operative e non per il trasporto di autorità , neanche per agevolare lo svolgimento della loro attività istituzionale”.
Il decreto è stato notificato ieri al dipartimento di pubblica sicurezza, che aveva autorizzato le spese e a cui sono stati chiesti gli atti. Contestualmente il fascicolo è stato trasmesso alla procura ordinaria per le valutazioni su eventuali profili penali, in particolare per l’ipotesi di abuso di ufficio.
Le indagini, portate avanti dal vice procuratore Bruno Tridico, erano partite nel maggio scorso da un’inchiesta di Repubblica, che aveva documentato una ventina di voli di Stato dell’ex vicepremier in cui iniziative di propaganda venivano agganciate a manifestazioni ufficiali.
Come venerdì 10 maggio: alle 6.55 il leader della Lega era salito a bordo del P-180 diretto a Reggio Calabria, dove un Augusta lo aspettava per raggiungere una cerimonia anti mafia, poi alle 12.12 era ripartito per Lamezia Terme e da lì in elicottero fino a Catanzaro per un comizio elettorale. Alle 16.34, infine, partenza per Napoli per un incontro in prefettura sull’arresto dei feritori della piccola Noemi e due ore dopo l’ultimo viaggio per Linate in vista dell’adunata degli alpini il giorno successivo: l’aereo della polizia si era alzato da Capodichino alle 19.22, venti minuti prima di un jet Alitalia per la stessa destinazione che sarebbe costato molto meno.
(da agenzie)
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