“I VOTI DEI MAFIOSI? LI CERCAVA ANCHE VIALE PER SOSTENERE LA FIGLIA SOTTOSEGRETARIA LEGHISTA”
IL SINDACO DI BORDIGHERA, GIOVANNI BOSIO, ACCUSA GIULIO VIALE, EX ASSESSORE DELLA CITTA’ E PADRE DI SONIA, NOMINATA DA POCO SOTTOSEGRETARIO ALL’ECONOMIA, DI AVER CHIESTO PER LA FIGLIA I VOTI CHE ORA DEFINISCE “MAFIOSI”… IMBARAZZO NELLE FILE DEL CARROCCIO
La Riviera dei fiori è sempre nell’occhio del ciclone politico-giudiziario per via delle infiltrazioni dell ‘ngrangheta nella vita amministrativa della città , da Sanremo a Bordighera.
In quest’ultima località il sindaco Bosio, in una intervista al quotidiano indipendente ligure “Secolo XIX”, oggi replica a una precedente intervista in cui l’ex assessore leghista Giulio Viale aveva detto di essersi reso conto che “almeno quattro in giunta avevano rapporti di collaborazione elettorale con la famiglia Pellegrino”.
Mentre gli arresti connessi all’indagine in corso sono arrivati a otto, il sindaco Giovanni Bosio oggi lancia un preciso atto di accusa al padre di Sonia Viale, sottosegretario all’Economia per la Lega.
“Viale? Un ipocrita, che quando è venuto il momento di sponsorizzare sua figlia, candidata alle Europee, ha chiesto i voti che ora definisce mafiosi a tutti gli assessori e i consiglieri del Pdl”.
Giulio Viale in precedenza aveva accusato Bosio e alcuni assessori di essersi dedicati a “una caccia esasperata di preferenze, accettando pacchetti di 50 voti alla volta da persone poi finite sotto custodia cautelare”.
Il riferimento è a quello che la Procura di Sanremo chiama il clan Pellegrino, facente capo agli omonimi fratelli imprenditori del movimento terra.
Tre di loro sono finiti in carcere a giugno, insieme ad altre cinque persone. Bosio nell’intervista attacca Viale definendolo “un opportunista ipocrita, più interessato al suo tornaconto personale che al bene della città “.
E poi l’attacco preciso sulla figlia sottosegretario leghista: “le divergenze con Viale sono iniziate proprio in occasione della candidatura della figlia alle elezioni europee. In quella circostanza, i voti del Pdl che ora definisce mafiosi gli andavano più che bene, dal momento che li ha richiesti a tutti i consiglieri ed assessori dai quali ora si sente in dovere di prendere le distanze”.
Ora spetta alla commissione di indagine inviata a Bordighera dal prefetto di Imperia,su richiesta dei carabinieri, accertare se vi siano stati o meno condizionamenti da parte delle organizzazioni criminali nella gestione amministrativa del Comune, di cui anche Giulio Viale faceva parte, in qualità di assessore al bilancio.
Il padre del sottosegretario preferisce non replicare, lo stesso segretario provinciale della Lega di Imperia, Alesandro Piana, si limita a commentare: “Viale aveva chiesto al partito di potersi dimettere e noi abbiamo rispettato la sua scelta, non entro delle accuse tra lui e il sindaco”.
E sulle infiltrazioni della malavita organizzata nella vita politica ligure, il segretario regionale Bruzzone ammette che “alcuni dubbi mi vengono, al momento dico boh”.
Ricordiamo a tal proposito le foto imbarazzanti dell’ on. Minasso del Pdl ( ex An, area Matteoli), mentre a una party elettorale scambia calorosi saluti con il boss della locale ‘ngrangheta.
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