IDENTIFICATI QUATTRO AGGRESSORI DELL’AUTISTA MASSACRATO A ROMA: SONO UNA COPPIA DI FIDANZATI ITALIANI VENTENNI E I GENITORI DI LEI
ANDREBBERO CHIUSI IN CELLA E BUTTATA LA CHIAVE, MA NON SONO STATI NEANCHE ARRESTATI
Sono stati identificati i quattro che giovedì pomeriggio hanno pestato a sangue Giovanni Ardovini, il conducente della Roma Tpl finito in ospedale per essersi azzardato a suonare il clacson del suo bus e chiedere a un automobilista di spostare la vettura lasciata in seconda fila.
Sorpresa: a sfilare davanti la polizia è stata un’intera famiglia di La Rustica.
Prima la coppia di fidanzatini – il ragazzo è il giovane che ha sbriciolato con un pugno il finestrino del torpedone – che si trovavano a bordo della vettura che ostruiva il passaggio della linea 447.
Poi i genitori della ragazza, intervenuti in un secondo momento.
Sono stati loro, secondo i testimoni ascoltati fino a questo momento dagli agenti del commissariato Prenestino, a prendere a calci e a pugni il 61enne autista di Ceccano in un barbaro quattro contro uno.
Tra chi ha assistito alla scena c’è anche Michele Barbagallo, ispettore esterno della Roma Tpl: “Quando sono arrivato, il ragazzo aveva già spaccato il vetro e grondava sangue dal braccio. Avrà avuto poco più di 20 anni. Poi sono partiti dieci minuti di fuoco”.
Con i genitori della fidanzatina dell’aggressore in prima fila.
“A un certo punto – continua il dipendente dell’azienda che gestisce decine di linee di periferia – mi sono trovato a trattenere la madre della ragazza. Urlava. Forse voleva accusarci per i tagli che aveva il ragazzo. Poi è partita una rivolta di piazza. Con Giovanni a terra con il volto insanguinato, la gente non ci ha visto più ed è scoppiato il caos. Vedere un signore vicino alla pensione trattato in quel modo ha fatto rabbia a tutti, giovani e anziani”.
Non è un caso, allora, che anche i quattro aggressori siano finiti in ospedale. Oltre al referto dell’autista la polizia ha acquisito le cartelle cliniche della famiglia di picchiatori, visitata al Pertini.
Ora servirà una denuncia della vittima per far partire ulteriori accertamenti.
In ogni caso sarà soddisfatto il sindaco Ignazio Marino. Ieri, dagli States, ha detto di aver “chiesto al questore un grande impegno per assicurare alla giustizia i responsabili” di una violenza “gravissima e inaccettabile”.
Lorenzo D’Albergo
(da “La Repubblica“)
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