IL CASO DEL VOLO ALITALIA BLOCCATO ALLE MAURITIUS CON 40 TURISTI ITALIANI “RESPINTI” PERCHE’ LOMBARDO-VENETI E COSTRETTI A RIENTRARE IN ITALIA PONE UN PROBLEMA SERIO: CHE GARANZIE HA UN ITALIANO CHE DEVE ANDARE ALL’ESTERO?
DOPO LA SCHIFOSA POLITICA DEI PORTI CHIUSI ORA SIAMO NOI A ESSERE GLI INDESIDERATI
L’allarme per la diffusione del coronavirus in Nord Italia è arrivato fino a Mauritius, rovinando le vacanze ad un gruppo di connazionali.
Nell’isola paradiso dell’Oceano Indiano le autorità hanno impedito lo sbarco a 40 passeggeri lombardi e veneti atterrati su un volo Alitalia, offrendo loro due opzioni: o la quarantena a terra o il rientro immediato. Tutti hanno scelto di tornare indietro. Il volo AZ 772 Roma-Mauritius è atterrato regolarmente all’aeroporto locale alle 7.45 italiane, con a bordo 212 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio, tra cui 40 passeggeri provenienti da Lombardia e Veneto, le due regioni dove si registrano i principali focolai del coronavirus in Italia.
La presenza a bordo di questo gruppo ha convinto le autorità locali ad emettere un ordine restrittivo nei loro confronti, impedendone lo sbarco. A meno di non sottoporsi ad un periodo di quarantena nell’isola, quindi almeno 14 giorni. Nonostante nessuno avesse manifestato alcun sintomo. In alternativa, è stato proposto di riprendere il volo per fare immediato rientro in Italia. A tutti gli altri, invece, è stato consentito lo sbarco, senza quarantena. Scelta anche questa discutibile viste le lunghe ore di viaggio trascorse insieme.
Per i 40 in arrivo da Lombardia e Veneto è stata una brutta sorpresa: Mauritius avrebbero preso questa decisione in modo improvviso, se si considera che non hanno dato alcuna comunicazione preventiva ad Alitalia, come ha spiegato in seguito la compagnia in una nota.
A quel punto, la prospettiva di trascorrere le agognate vacanze chiusi in un ospedale è stata scartata, così i passeggeri delle due regioni hanno chiesto di rientrare. Alitalia, in coordinamento con la Farnesina, «ha coinvolto le autorità competenti al fine di chiarire l’eventuale sussistenza di limitazioni alla mobilità dei cittadini italiani». Ed ha predisposto il volo di rientro in Italia.
Ora Di Maio chiarisca se un italiano può ancora recarsi all’estero senza essere considerato un appestato.
(da agenzie)
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