IL DIRETTORE DEL “CORRIERE DELLA SERA”: “L’UNICA POSSIBILITA’ PER IL CENTRODESTRA E’ COSTRUIRE CON PARISI UNA NUOVA AREA LIBERALE, ISOLANDO LA DESTRA POPULISTA”
FONTANA: “LA SOMMA ALGEBRICA DI PARTITI E PARTITINI NON FA UN PROGETTO POLITICO”
Inutile guardare al ’94, l’anno della discesa in campo di Silvio Berlusconi. Per il centrodestra, che deve “ricostruire un’identità politica” e “trovare un nuovo leader”, serve “una scelta chiara” e Stefano Parisi è l’uomo giusto.
Con un editoriale a firma del direttore, Luciano Fontana, il Corriere della Sera delinea la road map del centrodestra.
“Solo una scelta chiara e un leader sostenuto con generosità potranno parlare a un elettorato che si è rifugiato in altri lidi o ha rinunciato alla partecipazione politica. L’Italia ha bisogno di spirito d’impresa anche in politica, e questo Stefano Parisi è in grado di assicurarlo, ma soprattutto di un gruppo dirigente in sintonia con il diffuso disagio economico e sociale. Che sappiano parlare (con idee, programmi, parole d’ordine) in modo semplice agli elettori. Che non si limitino a solleticare la rabbia ma indichino strade ragionevoli di uscita dalla crisi”.
Per il Corriere è una scelta di fatto obbligata
Altrimenti è il solito gioco del cambio del nome al partito e del leader buttato in pasto all’opinione pubblica e trascinato rapidamente nell’oblio. Un gioco praticato troppe volte e destinato a bruciare le ultime speranze degli elettori conservatori senza rappresentanza.
Secondo Fontana, il centrodestra non deve guardare allo spirito del ’94
“Inutile guardare al passato, al mitico ’94, l’anno della discesa in campo di Berlusconi. Quel mondo, politico, sociale ed economico non c’è più. La competizione tra il polo progressista e quello conservatore è stata sostituita da un tripolarismo in cui la sinistra non si sa bene se esista ancora, il centrodestra si è frantumato in tanti pezzi, la protesta e l’insofferenza degli elettori hanno preso la strada di un movimento ancora indefinito, e molto fragile nelle prove di governo delle città , come i Cinque Stelle”.
La via d’uscita, secondo il Corriere, è la costruzione di una “nuova area liberale e moderata”
L’unica possibilità resta la definizione di una nuova area liberale e moderata che sappia sottrarre la destra italiana alle pulsioni populiste. Critica con l’Europa ma attenta a non scivolare in un isolazionismo pericoloso. Il centrodestra non potrà mai rinascere, come pensa qualche colonnello di Forza Italia, come la somma aritmetica di partiti e partitini antitetici, una somma che non fa una politica e un progetto.
(da “Huffingtonpost”)
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