IL DOPPIOPESISMO DI SALVINI CON LE DONNE INSULTATE
RIDICOLO ESPRIMERE SOLIDARIETA’ ALLA MELONI DA PARTE DI CHI SCATENA GOGNE MEDIATICHE CONTRO RAGAZZINE SUI SOCIAL O ESPONE BAMBOLE GONFIABILI PARAGONANDOLE A LAURA BOLDRINI… I SOVRANISTI ISTIGANO ALL’ODIO E POI SI LAMENTANO QUANDO TOCCA A LORO
Nella vasta mole di messaggi di solidarietà ricevuti, arriva anche il commento di Matteo Salvini su Meloni e sull’insieme davvero poco professionale — e certamente non adatto a un dibattito politico civile — di insulti che la leader di Fratelli d’Italia ha ricevuto nel corso della trasmissione radiofonica di Controradio Firenze, pronunciati dal docente dell’università di Siena Giovanni Gozzini.
Quando una donna della politica (ma lo stesso vale anche quando a essere bersaglio di insulti, offese e minacce inqualificabili sono gli uomini) viene attaccata così ferocemente, è giusto che venga difesa da un largo schieramento bipartisan.
Ne va della salute del dibattito pubblico, anche se spesso quest’ultimo viene inquinato da toni troppo alti espressi da esponenti dello stesso partito di Giorgia Meloni.
Non fa niente: è giusto non fare distinzioni e essere ipercritici anche in questo caso.
Ma cosa succede quando, a esprimere solidarietà , è Matteo Salvini che — in passato — ha esposto bambole gonfiabili sul palco paragonandole a Laura Boldrini o ha pubblicato — senza censura — foto di donne sui propri account social che, puntualmente, sono state oggetto di bersagli di haters che seguivano la pagina del leader della Lega?
Salvini ha attaccato duramente il docente dell’Università di Siena su Twitter, chiedendone l’immediata rimozione: “Parole vergognose, insulti inauditi, autentico odio politico. Altro che scuse, questo “professore” merita il licenziamento. Tutta la mia solidarietà e il mio abbraccio a Giorgia Meloni”
Paradossalmente, le parole di solidarietà di un alleato (o “ex” alleato? Chissà come dovremo comportarci da qui in avanti) per offese e attacchi ricevuti da una donna della politica sottraggono e non aggiungono alla battaglia per l’equilibrio nella retorica delle controparti.
Succede perchè, da questo punto di vista, il curriculum di Matteo Salvini e della sua pagina Facebook gestita dal suo staff di comunicazione è ricco di episodi che rientrano nella più ampia sfera dell’odio online.
Chi vuole combattere questo fenomeno deve sapersi comportare in maniera coerente sempre e non soltanto quando si tratta di offese ricevute da una donna che “sta dalla stessa parte”.
(da “NextQuotidiano”)
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