IL FINI GIUSTIFICA IL MEZZO: GIANFRANCO HA LA DIGNITA’ DI RITIRARSI, ALTRI CONTINUERANNO A FARE DANNI
MENIA METTERA’ FLI SUL LIBERO MERCATO NEL “SACRO NOME” DELLA DESTRA: PER LA SERIE “PER TRE ANNI ABBIAMO SCHERZATO”… FORTE DEI 994 VOTI PRESI DA FLI A TRIESTE DOPO 30 ANNI CHE FA POLITICA, MENIA PUNTERA’ AD ACCORDI CON GLI ALTRI TROMBATI DELLA DESTRA ASOCIALE… IN PALIO UNO STIPENDIO AL PARLAMENTO EUROPEO E LA GESTIONE DELLA FONDAZIONE EX AN
Tutto come previsto: l’assemblea di Futuro e Libertà , tenuta nel pomeriggio nello studio dell’avv. Consolo (scelta logistica perlomeno originale per una riunione politica nazionale, anche alla luce del fatto che il noto legale non è neanche un esperto di diritto fallimentare) ha accettato le dimissioni che l’ex presidente della Camera aveva presentato dopo l’insuccesso elettorale.
Fini ha ribadito le proprie irrevocabili dimissioni, mantenendo fede al concetto “non sono uomo per tutte le stagioni” e prendendo le distanze da un cambiamento di linea politica che cercherà di “ricollocare” Fli nell’alveo “attuale” della destra di Crispi e nel conservatorismo della destra d’ordine.
Mirabile, nel tempestivo documento finale di analisi del voto, stilato ad “appena” tre mesi dalle elezioni, il riferimento “al liberismo economico come presupposto della giustizia sociale”.
E’ noto infatti come, laddove il liberismo trionfa, i poveri viaggino in limousine.
Altro divertente passaggio: ” Non sono venuti meno gli italiani che si riconoscono in questi principi (di destra), è mancata la capacità politica di rappresentarli in modo unitario ed efficace”.
Quindi la cosa migliore è continuare ad affidare quel che rimane di Fli agli stessi incapaci.
E poi l’invito perentorio: si apra “una fase Costituente per tutta la Destra italiana“ (quale?)
Obiettivo: una riorganizzazione in vista delle prossime elezioni europee del 2014, non si sa mai che si acchiappi una poltrona a Bruxelles.
Non una riga di critica al Pdl, non una minima analisi politica che vada oltre il bolso richiamo all’interesse nazionale, insomma un documento “renziano”: rappresentando il nulla, può andare bene a (quasi) tutti.
E per dimostrare che non solo il Pd ha gli uomini adatti alla bisogna, ecco affidato a Menia il mandato di “assumere tutte le iniziative politiche organizzative ritenute opportune”.
Chi meglio di colui che “voto’ contro lo scioglimento di An” nell’acido del Pdl (salvo rimanerci per anni da parlamentare), può gestire il ritorno nell’alveo dei satelliti “duri e puri” composti da ex autisti, ligrestiani, sorelle sole e fratelli lunatici?
E i tre anni di Futuro e Libertà , le tesi di Bastia Umbra, le battaglie in Parlamento per la legalità e i diritti, i “se non ora quando?”, la cittadinanza?
“Suvvia – sembrano dirci – “da buoni burloni abbiamo scherzato, si ritorna tutti amici, anche il Cepu val bene una messa”…
Anche fare la guardia all’isola del tesoretto ex An e spartirsi qualche doblone in fondo sono un atto dovuto alla causa del riscatto della destra.
Al militante, trattato da militonto, dopo questa assemblea di innovatori della politica, non resta che operare la giusta sintesi: ma andate a fanculo!
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