IL GIALLO-FARSA SULLA LETTERA DI TRIA ALL’UE, LA SMENTITA, LA BOZZA E UN TESTO CHE ANCORA NON C’E’
ESCE UNA PRIMA VERSIONE CHE PARLA DI TAGLI A REDDITO CITTADINANZA E QUOTA 100, INSORGE DI MAIO, CORSA A SMENTIRE CHE IL TESTO NON SAREBBE QUELLO, GOVERNO NEL CAOS
È giallo sulla lettera del ministro dell’Economia Giovanni Tria alla Commissione Europea. Una prima versione, che annunciava l’intenzione del Governo di ridurre la spesa in welfare soprattutto su Quota 100 e Reddito di cittadinanza, è stata categoricamente smentita dal Ministero, che parla ora di “contenuti che non corrispondono alla realtà ”.
“Il Mef smentisce nel modo più categorico le notizie di stampa che anticiperebbero i contenuti della lettera che il ministro Tria si prepara a inviare alla Commissione europea. Tali contenuti non corrispondono alla realtà . Come si potrà constatare quando si prenderà visione della lettera che sarà firmata dal ministro e inviata a Bruxelles”, fanno sapere da Via XX Settembre.
A quanto si apprende la lettera è sul tavolo di Conte, non ancora approvata: “La bozza di lettera da inviare alla Commissione Europea è stata da poco ricevuta dal Presidente Conte, che non l’ha quindi ancora approvata. Peraltro la versione che è stata anticipata dagli organi di informazione non è quella che in questo momento è in visione al presidente Conte”.
Tuttavia, l’HuffPost ha pubblicato la la bozza della lettera effettivamente preparata dagli uffici del ministro dell’Economia.
La lettera preannunciava tagli al welfare e in particolare alle misure bandiera del Governo, Quota 100 e Reddito di cittadinanza, flat tax fatta non in deficit e una revisione delle agevolazioni fiscali; infine nessun aumento dell’Iva.
Di questa lettera il vicepremier M5S ha dichiarato non saperne nulla: “Non ho avuto ancora il piacere di leggere la lettera preparata dal ministro Tria all’Unione Europea, ma apprendo che prevede tagli alla spesa sociale, alla Sanità , a Quota 100, al Reddito di Cittadinanza. Ma stiamo scherzando? Lo dico chiaramente: al governo Monti non si torna. Basta austerità , basta tagli, di altre politiche lacrime e sangue non se ne parla. Non esiste! Magari è utile fare un vertice di maggioranza con la Lega insieme al presidente Conte e allo stesso Tria, così sistemiamo insieme questa lettera, prima che qualcuno la mandi a Bruxelles!”.
COSA PREVEDE LA PRIMA VERSIONE DELLA LETTERA (SMENTITA DAL MEF)
Tagli al welfare. “Dal lato della spesa, il governo sta avviando una nuova revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022”. Con queste parole Giovanni Tria risponde alla lettera dell’Unione europea. Ma a cosa si riferisce quando parla di tagli al welfare? Ai due cavalli di battaglia rispettivamente di 5 stelle e Lega, Reddito di cittadinanza e Quota 100. “L’utilizzo delle nuove politiche del welfare (Reddito di cittadinanza e quota 100) è finora inferiore alle stime sottostanti alla legge di bilancio per il 2019”.
La Flat tax si farà ma non in deficit
Il ministro poi conferma che la flat tax, la “tassa piatta” cara alla Lega, si farà . “Il Parlamento ha invitato il Governo a riformare, fatti salvi gli obiettivi di riduzione del disavanzo per il periodo 2020-2022, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, riducendo il numero degli scaglioni e la pressione fiscale gravante sulla classe media”, si legge nel documento. Per finanziarla: “Si effettuerà anche una revisione di detrazioni ed esenzioni fiscali”, presumibilmente tra queste c’è anche il bonus degli 80 euro voluto da Matteo Renzi. Non sarà comunque fatta ricorrendo al deficit, come chiesto da una parte della maggioranza, dal momento che Tria specifica che la riforma dell’imposta sarà realizzata “fatti salvi gli obiettivi di riduzione del disavanzo per il periodo 2020-2022”, aggiunge Tria.
L’Iva non aumenta, ma diminuiranno le agevolazioni fiscali
L’imposta sul valore aggiunto non aumenterà . O almeno, il governo lavorerà in questo senso. In compenso il governo sta valutando “un ventaglio di misure alternative onde garantire il suddetto miglioramento strutturale”. In un passaggio, poi, il ministro lascia intendere la possibilità di nuovi condoni: “Il Governo intende, inoltre, introdurre ulteriori misure per semplificare il sistema fiscale e migliorare la fedeltà fiscale”.
Di Maio insorge: “M5s non ne sapeva niente” –
Il contenuto della lettera fa insorgere l’ala pentastellata del governo:“La lettera preparata dal ministro Tria con la Lega? M5s non ne sa nulla. Non ce ne siamo occupati noi, non è stata condivisa con noi”. Quanto al taglio del welfare dice: “Sicuramente noi non tagliamo le spese sociali, nè il Reddito nè Quota 100″.
Secondo Tria le stime sulla crescita sono differenti: “L’Ue non vede la congiuntura sfavorevole”. Le stime italiane del Programma di Stabilità “differiscono da quelle della Commissione. L’Italia stima che l’output gap nel 2019 sarà pari a -1,6 per cento e il tasso di crescita sarà inferiore al potenziale. L’economia si trova dunque in una situazione di “congiuntura sfavorevole” secondo la griglia del braccio preventivo del patto di Stabilità e Crescita (PSC)”. Lo scrive il ministro dell’Economia Giovanni Tria nella lettera alla Commissione, spiegando perchè, secondo Roma, l’Italia rispetta le regole europee.
“Di conseguenza – prosegue Tria – l’aggiustamento di bilancio richiesto sarebbe di 0,25 punti percentuali (0,07 punti percentuali al netto del margine di flessibilità ). Poichè la stima ufficiale dell’Italia indica un peggioramento del saldo strutturale di soli 0,1 punti percentuali nel 2018, l’Italia non registrerebbe uno scostamento significativo”. Il calcolo dell’output gap, aggiunge, “nonostante le lievi modifiche apportate alla metodologia applicata al caso italiano, è ancora incoerente con le principali evidenze macroeconomiche”.
Per Tria possibile disavanzo inferiore alle stime. Il disavanzo per l’anno in corso “potrebbe essere minore di quanto prospettato nelle ultime previsioni ufficiali”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella lettera alla Commissione Ue dopo la richiesta da parte di Bruxelles di fornire spiegazioni sul debito pubblico eccessivo. “L’andamento dell’economia e il gettito fiscale hanno finora superato le previsioni del Programma di Stabilità – prosegue – se il contesto di crescita internazionale non si deteriorasse ulteriormente, l’Italia dovrebbe essere in grado di mantenere questa tendenza positiva fino alla fine dell’anno”.
(da “Huffingtonpost”)
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