IL GOVERNO RINCULA SULL’IPOTESI DI UNA GRANDE MANIFESTAZIONE DI PIAZZA CONTRO I MAGISTRATI: AVREBBE FATTO INFURIARE MATTARELLA, CHE DEL CSM E’ PRESIDENTE, SI RIPIEGA SU UNA RACCOLTA FIRME DI SOLIDARIETA’
DOPO CHE 5 GIUDICI DELLA CORTE D’APPELLO (CHE PROVENGONO TUTTI DALLA SEZIONE SPECIALIZZATA DEL TRIBUNALE DI ROMA) HANNO DISPOSTO IL RIENTRO IN ITALIA DEI 43 MIGRANTI TRATTENUTI IN ALBANIA, FDI LAVORA A UN PROVVEDIMENTO PER EVITARE CHE I GIUDICI DELLE SEZIONI DEI TRIBUNALI PASSINO ALLE CORTI D’APPELLO, VOGLIONO SCEGLIERE PURE I GIUDICI CHE PIACCIONO A LORO
Le voci, oggi, hanno intensità e volumi diversi. Il messaggio che arriva dal governo e da Fratelli d’Italia torna un millimetro dietro la linea rossa dello scontro finale. Giorgia Meloni e i suoi hanno deciso di non scendere in piazza per manifestare contro i giudici. L’ipotesi paventata in un sondaggio inviata agli iscritti nei giorni scorsi viene derubricata a «pazzia» dal deputato di FdI Giovanni Donzelli, a capo dell’organizzazione del partito.
Non sono cambiate, invece, le recriminazioni nei confronti delle toghe. «Una parte della magistratura ci rema contro» è il mantra meno impetuoso e più circostanziato che si intercetta all’uscita della direzione nazionale del partito tenuta ieri. Una calma che a riunione terminata cede però il passo all’ormai consueto appuntamento con un atto d’accusa.
Stavolta il caso Almasri e il procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi non c’entrano. Né ha qualcosa a che fare l’affaire Daniela Santanchè […] Il mirino è sui cinque giudici della Corte d’Appello che hanno disposto il rientro in Italia – concluso ieri a Bari – dei 43 migranti trattenuti in Albania. «Provengono tutti dalla Sezione specializzata del Tribunale di Roma» è l’affondo congiunto con cui i capigruppo di FdI Galeazzo Bignami e Lucio Malan indicano come vanificata la scelta di «governo e Parlamento» di trasferire per decreto la competenza alla Corte di Appello proprio «per sottrarla alle Sezioni specializzate del Tribunale».
FdI starebbe ragionando su un provvedimento ad hoc per evitare che i giudici delle sezioni dei tribunali passino alle Corti d’Appello. Il canovaccio è quello già seguito negli ultimi giorni. Eppure i resoconti di molti degli interventi di ieri potevano far pensare a qualcosa di diverso. […] «Non ci sarà alcuna manifestazione di piazza né cortei contro la magistratura. Saremmo dei pazzi», assicura a La Stampa Donzelli. Sa bene che una protesta del genere provocherebbe una frattura tra poteri e non troverebbe di certo l’approvazione del Quirinale. Tra propaganda e fatti, per Sergio Mattarella, passa tutta la differenza del mondo.
Non è escluso che il partito, sull’onda di quella organizzata a favore delle forze dell’ordine in questo fine settimana, organizzi una raccolta firme di solidarietà a sostegno della premier e dei ministri indagati, con tanto di gazebo nelle principali piazze italiane.
Si tempera così l’impeto dello scontro. La magistratura resta una minaccia, ma il problema viene incanalato in un’altra direzione, anche attraverso le voci dal palco.
(da agenzie)
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