IL LIKE DEL VATICANO A GHALI: IL CARDINAL RAVASI PUBBLICA IL BRANO DI “CASA MIA”
ANCHE PER LUI CI SARA’ LA PROTESTA DELL’AMBASCIATORE DI ISRAELE?
La performance di Ghali si conferma una delle più discusse della 74esima edizione del Festival di Sanremo. Sul palco dell’Ariston, l’artista ha portato un brano – Casa Mia – che in alcuni passaggi sembra rimandare alla guerra in corso tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Ieri, a margine della sua esibizione durante l’ultima serata del Festival, il rapper ha anche chiesto dal palco: «Stop al genocidio».
Un messaggio che proprio non è piaciuto ad Alon Bar, ambasciatore israeliano in Italia, che oggi su X ha protestato così: «Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile». Ad apprezzare la performance di Ghali un po’ a sorpresa è invece il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano.
Il cardinale ripubblica su X lo stralcio del testo della canzone del rapper che più lo ha colpito: «Siamo tutti zombie col telefono in mano / Sogni che si perdono in mare […] Ma qual è casa tua / Ma qual è casa mia / Dal cielo è uguale, giuro».
Il tema del disorientamento dei ragazzi allontanati dai loro smartphone dai veri legami, a cominciare da quelli della famiglia, è stato più volte posto al centro delle riflessioni da Papa Francesco, in effetti. Ma l’alleanza Vaticano-Ghali piacerà a chi sta compiendo un genocidio a Gaza ma non vuole che si dica?
(da agenzie)
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