IL MES CAMBIA NOME IN “TEMPLATE RESPONSE PLAN”: CHI CHIEDE IL PRESTITO DOVRA’ SOLO FIRMARE UN MEMORANDUM LIGHT IN CUI INDICARE LE SPESE SANITARIE DA FINANZIARE
ACCORDO VICINO PER L’EUROGRUPPO DI VENERDI
L’Eurogruppo di domani dovrebbe raggiungere un accordo sulle linee guida che caratterizzeranno la nuova linea di credito del Meccanismo Europeo di Stabilità , creata per far fronte alle spese sanitarie degli Stati membri dell’Ue nella pandemia.
Lo si apprende da fonti europee.
Senza condizionalità , la sorveglianza sarà “light”, ma in futuro la Commissione europea potrà usare la sua autorità per chiedere ad un paese di rientrare nei ranghi, nelle regole del Patto di stabilità e crescita. Quest’ultima non è una novità del ‘nuovo’ Mes ma disposizione prevista dai Trattati (Six and two pact) che ora però, in piena emergenza, non viene considerata realistica a Bruxelles.
Non viene considerata realistica perchè il Memorandum che i paesi che vogliono il prestito dovranno firmare sarà — anche questo – “light”, solo un controllo sulla destinazione delle spese. E dunque, specificano le fonti europee, sulla base di un Memorandum siffatto sarebbe impossibile chiedere un programma di aggiustamento macroeconomico.
A Bruxelles dunque escludono una ‘troika’ ex-post. Ma, per precauzione, i funzionari europei hanno cambiato il nome del Memorandum in “Template response plan”, in modo che non ricordi i tempi bui dello scontro tra Atene e Bruxelles per la crisi del debito greca. Si tratta di un modello di piano di risposta che indicherà le spese eleggibili al finanziamento. Gli Stati che chiedono il prestito dovranno indicare su questo modello la struttura delle loro spese.
I prestiti del Mes, pari al 2 per cento del pil per ogni paese, potrebbero essere disponibili a partire dal primo giugno, insieme al piano di intervento della Bei ma non insieme al piano della Commissione europea ‘Sure’ di sostegno alla disoccupazione.
Per questo ci vorrà più tempo, gli Stati devono metterci la garanzia di 25 miliardi e i Parlamenti nazionali devono ratificare.
Ma il Mes dovrebbe essere pronto per giugno. Sulla durata dei prestiti, c’è ancora discussione tra nord e sud Europa.
Il nord spinge per una durata più breve. Il sud la vuole più lunga. Ma questo potrebbe essere oggetto di trattative dei singoli Stati nel momento in cui vanno a chiedere il prestito.
Nel senso che l’Eurogruppo di dopodomani potrebbe lasciare un’ampia forchetta nella quale trattare. Ad ogni modo, riferiscono a Bruxelles, la durata dei prestiti non è questione che possa far saltare il banco.
(da “Huffingtonpost”)
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