IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA BLOCCA LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GIULIANO AMATO NEL CARCERE DI SAN VITTORE
IL PRESIDENTE EMERITO DELLA CONSULTA DOVEVA PRESENTARE IL LIBRO: “STORIE DI DIRITTI E DI DEMOCRAZIA”… NON CI SEMBRA IL PROFILO DI UN EVERSORE: LA CENSURA E’ ARRIVATA ANCHE IN CARCERE?
Il Dap blocca Giuliano Amato e cancella la presentazione del suo libro nel carcere di San Vittore, a Milano. L’ex presidente del consiglio e presidente emerito della corte costituzionale doveva presentare presso la Casa circondariale, alle 11 di domani mattina in piazza Gaetano Filangieri 2, il suo libro sulla Costituzione, “Storie di diritti e di democrazia. La corte costituzionale nella società” scritto a quattro mani con Donatella Stasio.
Un evento improvvisamente cancellato dal Dipartimento amministrazione penitenziario (il Dap). Ancora oscure la motivazioni ufficiali che hanno spinto gli uffici del ministero della Giustizia a negare l’ingresso in carcere per un’iniziativa culturale.
La notizia è stata confermata a Repubblica da più fonti.
Il Comunicato del Garante dei diritti dei detenuti
“Stamattina alle 11.30 abbiamo appreso con meraviglia e imbarazzo che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non ha autorizzato la presentazione del libro organizzata dal Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Milano e dalla Direzione dell’istituto. – si legge in un comunicato del Garante dei diritti dei detenuti Francesco Maisto – Non conosciamo le motivazioni ufficiali di questa inopinata decisione giunta a 24 ore dall’evento, né possiamo ritenere – in mancanza di chiarimenti pur richiesti ripetutamente – che dipenda da fattori organizzativi (come i tempi della richiesta di autorizzazione o la natura del libro visto che parla di Costituzione), tanto più che il libro rappresenta la continuazione ideale del “Viaggio della Corte nelle carceri” a seguito del quale è nato a San Vittore il progetto formativo per i detenuti denominato “Costituzione Viva”, con il quale gli autori del libro hanno mantenuto un legame e con il quale avrebbero dialogato anche in questa occasione”.
“Restiamo sconcertati per il rifiuto del Dap di revocare il diniego – si legge ancora nel comunicato – anche per rispetto del Presidente emerito della Corte costituzionale, dei capi degli uffici giudiziari milanesi, delle autorità, dei cittadini, dei media, in procinto di partecipare e, soprattutto, dei detenuti e degli autori del libro che hanno lavorato alla preparazione dell’incontro e che anche logisticamente si erano organizzati. Ci scusiamo con il pubblico e continueremo a chiedere conto al Dap di questa improvvida decisione”.
(da La Repubblica)
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