IL MONDO AL CONTRARIO DEI NAZISTELLI DELL’AFD (SOSTENUTI DA MUSK): SECONDO LORO L’ATTENTATO A MAGDEBURGO COMPIUTO DA UN LORO SOSTENITORE È COLPA “DELL’IMMIGRAZIONE INCONTROLLATA”
DOPO LA STRAGE IN CUI SONO MORTE 5 PERSONE, NELLA CITTÀ TEDESCA SFILANO I MILITANTI DEL PARTITO DI ESTREMA DESTRA ANCORA A PIEDE LIBERO
Quando cala la sera, Magdeburgo diventa la città delle due Germanie. Una folla di qualche migliaio di persone forma una catena umana sotto la Iohanniskirche per dire «Don’t give hate a chance», non date un’opportunità all’odio. In tanti portano le candele, poi applaudono i soccorritori: «Queste sono luci — dice uno degli organizzatori, Oliver Wiebe — per una città cosmopolita».
Poco lontano, nell’altro luogo della memoria sotto il duomo, si raccoglie l’AfD, con i suoi capi. La partecipazione è minore, ma sono comunque centinaia di persone. Alice Weidel prende la parola: «Qualcosa deve cambiare finalmente nel nostro Paese, dobbiamo poter vivere di nuovo al sicuro, non dobbiamo mai più piangere per una madre che ha perso suo figlio in modo così brutale e insensato». Il riferimento è ad André Gleissner, 9 anni, una delle cinque vittime. Poi incalza il governo: «Dopo il tempo del lutto arriva il tempo dei fatti. Il tempo per fare domande e pretendere risposte».
Ma soprattutto Weidel prende le distanze dall’attentatore, sebbene Taleb al Abdulmohsen fosse islamofobo, anti-migranti e un aperto sostenitore del suo partito. «Chi disprezza, e persino uccide, i cittadini del Paese che gli ha concesso asilo, chi disprezza tutto ciò che rappresentiamo e amiamo, non appartiene a noi».
Ma questo è il cortocircuito di questo attentato: la personalità contorta, quasi certamente malata e l’ideologia sincretica di Taleb oggi fa dire all’AfD: non era un di noi, ma solo un rifugiato.
L’attentato è stato usato dal primo momento dall’estrema destra per spingere la propria agenda. Ma se 24 ore dopo l’attacco hanno sfilato 2mila neonazisti, questa è una manifestazione istituzionale del partito. Secondo il primo sondaggio post attentato, l’AfD ha recuperato poco (è al 19,5%), mentre hanno perso un punto la Spd (16%) di Olaf Scholz e la Cdu (31%).
(da La Repubblica)
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