IL NEO PRESIDENTE DELL’ANM, CESARE PARODI, AVVERTE LA MELONI, IN VISTA DELL’INCONTRO PREVISTO PER IL 5 MARZO: “NON ANDREMO A SPIEGARE CHE SIAMO CONTRO LA RIFORMA, MA ANDIAMO A DIFENDERE LA COSTITUZIONE”
IL NEO PRESIDENTE E’ DI DESTRA, CIRCOSTANZA CHE LA DICE LUNGA SUL FATTO CHE LA MELONI NON LO SIA
All’incontro con la premier Meloni il prossimo 5 marzo “non andremo a spiegare che siamo contro la riforma, ma andiamo a difendere la Costituzione. Magari ognuno resta della sua idea, ma almeno così abbiamo la certezza di aver fatto tutto quello che andava fatto”. Così il neo presidente dell’Anm, Cesare Parodi, a Tagadà.
“Dopo la mia elezione ero confuso perché non era prevista una mia elezione, ma per una serie di equilibri è venuto fuori il mio nome. Non avevo già previsto una linea programmatica e tra le prime cose mi è venuto di dire – visto che sono una persona dialogica – che mi piacerebbe rappresentare al presidente del Consiglio l’opinione della giunta dell’Anm”, ha spiegato Parodi in merito alla sua richiesta di un incontro con la premier.
Con la riforma “non è detto che i magistrati lavorerebbero di più, forse lavorerebbero un po’ di meno e con meno responsabilità. È capitato che l’attuale sistema non abbia funzionato bene ma allora dico miglioriamo il sistema attuale, non cambiamolo. Salviamo un sistema buono, che è fisiologicamente sano, e non distruggiamolo per un problema patologico”.
“Il 27 c’è lo sciopero, che – ha proseguito Parodi – è la prima consistente manifestazione della nostra opinione globale e che faremo non contro qualcuno ma a difesa di qualcosa, poi ci saranno una serie di altre manifestazioni. Ci presenteremo il giorno dello sciopero con lo slogan che non osteggiamo la riforma per difendere i magistrati ma per difendere le ragioni cittadini. Avremo il tempo di spiegarlo?”.
In merito alla separazione delle carriere dei magistrati distinti tra requirenti e giudicanti, come prevede la riforma, il presidente dell’Anm ha commentato: “Se mi trovo indagato preferisco un pubblico ministero che si faccia carico di verificare tutti gli elementi che ruotano intorno alla mia responsabilità, affinché possa essere convinto del fatto che io sia responsabile.
Perché devo privare i cittadini del primo filtro di tutela che lo Stato mette a disposizione? La maggior parte delle denunce vengono archiviate perché c’è un pubblico ministero che ne valuta l’archiviazione”.
(da agenzie)
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